Spalletti guarda solo al futuro, Sarri insiste sul passato, toscani diversi…

Indice dei contenuti

1 Spalletti Sarri: confronto tra due toscani2 Su Sarri il fuoco amico3 Spalletti, atteggiamento diverso4 Solo il domani nelle sue paroleSpalletti Sarri: confronto tra due toscani

Le parole di Sarri dopo la gara persa al San Paolo con la Juventus hanno fatto piovere sull’allenatore valdarnese una pioggia di critiche.
Soprattutto il suo continuo ritornare su Higuain è stato stroncato anche dalla critica più vicina alla squadra partenopea, primo tra tutti “Il napolista”:
«Se Higuain fosse stato ancora qui, sarebbe stato 1-0 per noi» ha detto Maurizio Sarri.

Su Sarri il fuoco amico

La risposta del Napolista è dura: “E’un falso storico. Abbiamo perso contro la Juve anche quando noi avevamo Higuain e loro Zaza. E poi perché un centravanti ce lo abbiamo, lo ha inventato Sarri e ha segnato caterve di gol. Ovviamente si chiama Mertens. Quella di Sarri è stata una dichiarazione decisamente poco felice. Magari figlia del post-partita, figlia di questa predilezione che a noi pare eufemisticamente eccessiva. Di certo, non le frasi di un allenatore sempre pronto a difendere i suoi.
Anche la frase «Loro hanno 90 milioni in meno, ma tre punti in più» suona come autoassolutoria. Non si può, due stagioni dopo, ancora stare a piangere Higuain. È completamente fuori dal mondo. Non riusciamo a trovare nessun altro allenatore in Serie A con un comportamento simile. Eppure non è che l’unico a essere ceduto in Serie A è stato Higuain
”.
Mister Sarri insomma sulla graticola, arrostito dai suoi primi tifosi, da coloro che gli sono più vicini, proprio per la sua caparbietà a guardare ad un passato che non c’è più e di cui non riesce a liberarsi.

Spalletti, atteggiamento diverso

A Spalletti invece il richiamo al passato è servito solo per ricostruire l’anima, l’identità della squadra, per rinsaldare il senso di appartenenza e l’orgoglio per la maglia. Stop.
Dopo di che il mister di Certaldo ha guardato solo in avanti, fin dal ritiro di Riscone, giorno dopo giorno, domenica dopo domenica.
Come un artigiano edile di grande levatura, ha ricostruito lo scheletro che mancava, ha recuperato giocatori dati per dispersi, ha valorizzato al massimo quello che ha trovato, quello che la società è stata in grado di fargli mettergli a disposizione.
Senza lamentarsi, senza una polemica, senza una parola fuori luogo, anzi, difendendo in pubblico tutto quello che i ragazzi stavano e stanno facendo nel loro percorso.

Solo il domani nelle sue parole

C’è un futuro da ricostruire all’Inter, Spalletti lo sa, e da maestro di campo e di vita indica la strada al suo gruppo. Un cammino fatto di sacrificio e dedizione, di professionalità e sensibilità rispetto a chi gioca con te ed ai tifosi.
Nessun giocatore si è sentito rivolgere dal mister apprezzamenti sul suo rendimento passato, mai Spalletti ha richiamato il lavoro della società se non per ricordarne i trionfi come un obbiettivo da inseguire ancora.
Sul passato, qualunque esso sia, si costruisce il futuro nel calcio come nella vita.
Se invece lo si usa come alibi per ogni piccolo o grande fallimento il rischio è quello di guidare su un’autostrada con la testa voltata all’indietro.
Fonte: Il Napolista.it