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Spalletti in conferenza: “Vecino gioca, il colpo a gennaio è tenere chi ho”

Indice dei contenuti

1 Luciano Spalletti in conferenza prima della gara di domani2 Non è una vigilia come le altre, dopo la gara di ieri la vetta è a portata di mano. Aumenta l’entusiasmo, anche le pressioni?3 Le condizioni di Vecino?4 Sarri dice che giocando una volta a settimana è un altro sport, lei cosa ne pensa?5 Domani giocherà chi non ha molti minuti nelle gambe. E’ motivo di attenzione in più?6 Chi saranno i suoi prescelti nella Hall of Fame?7 La sua squadra ha dei margini di miglioramento a livello tattico?8 Ieri Allegri ha detto che Napoli e Inter sono favorite per il titolo. Le altre iniziano a temere l’Inter?9 Domani è più un’opportunità o una trappola?10 Pensa che l’Inter potesse essere cosi competitiva da subito?11 Manca poco al calciomercato. Si aspetta qualcuno?12 Handanovic ha rinnovato. Il suo rinnovo è frutto di un’aria diversa all’Inter?13 Ranocchia ha vissuto anni difficilissimi, anche nel rapporto con i tifosi. Come può superare queste difficoltà?Luciano Spalletti in conferenza prima della gara di domani

Luciano di Spalletti come di consueto è stato protagonista della conferenza stampa prima della gara di domani delle 15 e 30 contro il Chievo.

Numerosi gli spunti forniti dal tecnico, che ha parlato

di diversi argomenti.

Non è una vigilia come le altre, dopo la gara di ieri la vetta è a portata di mano. Aumenta l’entusiasmo, anche le pressioni?

“C’è la stessa possibilità, quella di fare tre punti.

Ogni partita mette a disposizione tre importantissimi punti e a quelli dobbiamo pensare.

Quando le altre vincono bisogna mantenere il passo, quando perdono bisogna approfittarne.

Se facciamo un’amichevole bisogna vincere per infondere sicurezza. Bisogna vincere, si va dritto”.

Le condizioni di Vecino?

“Sta bene e può giocare”.

Sarri dice che giocando una volta a settimana è un altro sport, lei cosa ne pensa?

“Mi sembra lo stesso.

Se si arriva tra le prime quattro si va in Champions, dopo c’è l’Europa League, sennò ci sono le amichevoli di fine campionato.

La Juventus giocando sempre ha vinto sei scudetti.

Se Sarri vuole provare, arrivi settimo e giochi un altro sport. Noi vorremmo giocare tre o quattro partite a settimana”.

Domani giocherà chi non ha molti minuti nelle gambe. E’ motivo di attenzione in più?

Il fatto che abbiamo vinto facendo giocare sempre gli stessi, non è detto che non avremmo vinto di più facendo giocare gli altri.

I giocatori non devono dimenticare mai che fanno parte dell’Inter, una squadra conosciuta in tutto il mondo per forza, tifosi, storia.

Per cui loro hanno l’obbligo di allenarsi sempre al massimo delle proprio possibilità e di farsi trovare pronti ogni volta che verranno chiamati in causa.

Il resto non conta.

Siamo attrezzati per poter sostituire tutti i calciatori della squadra titolare.

Non ci sono alibi per chi veste una maglia come la nostra”.

Chi saranno i suoi prescelti nella Hall of Fame?

“Ho visto l’iniziativa, una cosa bella e importante.

Peccato non riguardi gli allenatori, cercherò di far qualcosa per potergli dare qualcuno.

Ma lì diventa facile andare a pescare gente come Corso, Ronaldo, Zenga, come Toldo.

E’ una cosa a cui bisogna dare attenzione perché rende partecipi dei mostri sacri del calcio mondiale e ci fa ricordare quelle giocate e quelle qualità che a volte ai nostri giocatori attuali passano di mente.

Tra i nomi dico Meazza, Facchetti e Matthaus”.

 

 

La sua squadra ha dei margini di miglioramento a livello tattico?

“Il Chievo gioca con quattro difensori, il rombo di metà campo e due attaccanti che si spartiscono l’area di rigore.

Sanno benissimo quando pressare alto e quando tornare nella propria metà campo. Difficilmente sono allungati.

Anche la composizione del modulo dice che sono stretti, corti. Fanno squadra in tutte le forzature che provano.

Noi dobbiamo essere veloci nel far girare palla, perché portando questo rombo in zona palla diventa difficile uscire da lì.

Ci vuole velocità di pensiero e qualità nel vedere le giocate con la testa, prima che con gli occhi”.

Ieri Allegri ha detto che Napoli e Inter sono favorite per il titolo. Le altre iniziano a temere l’Inter?

“La Juventus è la più forte.

L’ho detto dall’inizio. E’ la squadra più attrezzata, che ha più forza e giocatori di grandissima qualità.

Non penso sia stata quella la sua intenzione perchè gli specchi stridono se la pensa così.

Lui sa assumersi quelle responsabilità che deve avere chi allena la Juventus, perché ha sempre fatto grandissimi risultati nonostante sia rimasta indietro come gli era successo in passato come era successo in queste due partite, a Napoli ha fatto vedere con che personalità può giocare.

Loro sono più forte, il Napoli è stato più bravo e si è inserito, ma loro sono i più forti”.

Domani è più un’opportunità o una trappola?

“Che ci siano aspettative è corretto e giusto per noi.

Non ci siamo tirati indietro fin dall’inizio né con i discorsi né con i fatti.

Noi vogliamo prenderci le nostre beghe e portare in fondo un discorso corretto di risultati e di trasferire ai nostri tifosi quello che è un sentimento verso i nostri colori, la nostra maglia, la nostra storia.

Dobbiamo farlo di volta in volta.

Non è che se ci troviamo una volta un punto dietro o avanti cambiano le cose, cambiano più per voi perché se vinci sei da scudetto sennò va tutto storto”.

Pensa che l’Inter potesse essere cosi competitiva da subito?

“Uno si fa delle idee, l’Inter è attraente da fuori.

Poi bisogna entrarci dentro e dopo poche partite si ha idea di con chi si ha a che fare.

E io da subito ho detto che noi siamo una squadra forte e lo avremmo fatto vedere.

Poi ora i giocatori stanno solo mettendo in pratica quello che mi sembrava su carta.

Io sono super convinto che non perderemo per strada quel che abbiamo costruito.

Certo vincere sempre o quasi diventa impossibile probabilmente, ma noi vogliamo allenarci per l’impossibile perché ci rende tutto più facile”.

Manca poco al calciomercato. Si aspetta qualcuno?

“Sono a posto così.

Il miglior mercato è mantenere chi ho.

A me piacciono i miei giocatori e mi piacciono anche dal punto di vista morale.

Passiamo giornate intere qui perché parliamo anche di altre cose”.

 

Handanovic ha rinnovato. Il suo rinnovo è frutto di un’aria diversa all’Inter?

“La società è attenta e sa benissimo quello che deve fare, quelli che sono determinati momenti per intervenire e dare forza e tranquillità a un calciatore per dare seguito a un lavoro di squadra, di cui ha a cuore il futuro.

Handanovic vuole rimanere, si trova bene e vuole provare a fare il massimo.

La società ha capito che era il momento giusto come ha fatto con altri calciatori ed è un lavoro che dà dei vantaggi.

Ce ne sono anche altri di cui il direttore mi ha già parlato e lo ringrazio perché mi dà una mano”.

Ranocchia ha vissuto anni difficilissimi, anche nel rapporto con i tifosi. Come può superare queste difficoltà?

“Il pubblico di San Siro lo conosco. Vuole il bene dell’Inter e di chi ci vive.

Dall’inizio aveva fame di responsabilità e sarà lì a prendersele anche domani per Andrea, che sa benissimo il fatto suo e ve lo farà vedere per tutta la stagione”.