Sulla Gazzetta dello Sport le parole del post partita dei due centrali dell’Inter
La Gazzetta dello Sport parla dei due centrali dell’Inter di ieri: un giovane che sta esplodendo ed un veterano che si è riscoperto
Oltre alle parole di Spalletti e a quelle su Instagram di Steven Zhang “Stiamo calmi e proseguiamo a lavorare duramente un passo alla volta” sono arrivate le parole dei due centrali. In una partita dove l’unico pericolo è arrivato sullo 0-0 all’inizio del match sono stati più attaccanti che difensori. Skriniar ha trovato il gol del 4-0 al termine di una progressione più da decatleta che da calciatore. Ranocchia, invece, non ha trovato il gol ma ci è andato vicino in più di una volta sui calci piazzati. Gli applausi a Skriniar non fanno più notizia; la fanno, invece, quelli scroscianti ad ogni intervento di Ranocchia fino alla standing-ovation dopo il giallo preso dal difensore italiano.
Milan Skriniar
Nonostante la giovanissima età, l’undici febbraio compirà 23 anni, sia in campo che in zona mista sembra ormai un veterano. Mai una sbavatura sul rettangolo di gioco e mai una parola fuori posto davanti alle telecamere. Quando lo si vede timido di fronte ad un microfono non sembra nemmeno la stessa persona che in campo sta con la testa alta ed il petto in fuori. Sono forti le parole che ha per il match di sabato prossimo “dobbiamo considerarla come una partita normale anche se di fronte c’è la Juve”
Andrea Ranocchia
Vedere Andrea Ranocchia sorridente è forse la cosa più bella di tutta la giornata. Dopo anni difficili in cui, troppo spesso, è stato il capro espiatorio delle ire nerazzurre ieri è stato applaudito dagli oltre cinquantamila di San Siro. Le sue parole sono diverse, sono le parole di un senatore affermato nello spogliatoio “In tanti anni qui ne ho viste di tutti i colori ma una coesione così mai. È di buon auspicio. Ha ragione Spalletti quando dice che sono tutti titolari, non si arriva in fondo solo con undici giocatori e stiamo dimostrando che tutti diamo il massimo per questa causa. Non ha figli e figliastri. La ricetta? Testa bassa, pedalare, allenarsi ed essere tutti costruttivi per la squadra”