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1 Inter: un’attesa da godere2 Sensazioni già vissute3 Nessuna ossessione per i nerazzurri4 Ci sarà comunque un domani bellissimoInter: un’attesa da godere
La partita con il Chievo è volata via come un piacevole intermezzo tra il tempo e la storia. Il tempo che regola la scadenza delle gare e la storia di questo campionato che sabato vivrà una delle pagine più emozionanti.
Se nel calendario religioso la Passione precede la Pasqua, in quello interista quest’anno la settimana di passione arriva vicina al Natale. Dopo il 2010 la gente nerazzurra non aveva più avuto modo di vivere giornate di questa intensità. Quella sensazione spasmodica che fa contare le ore e se è vero come dice la pubblicità che l’attesa è essa stessa il piacere, gustiamocela fino in fondo.
Sensazioni già vissute
Il friccicore che sale in attesa della Juventus ricorda momenti esaltanti. Fatte le debite proporzioni, ovviamente, qualcuno torna con la memoria all’aprile del triplete, alla settimana antecedente il ritorno a Barcellona. Giorni meravigliosamente tormentati da quella sensazione di essere vicini alla storia, quella si la Storia vera con la S maiuscola, e dalla paura che il sogno sfuggisse di mano un secondo prima che diventasse realtà. Giorni illuminati da un Mourinho enorme, che con poche parole seppe riversare tutto lo stress sull’avversario con quelle poche parole “per loro è un’ossessione”.
Nessuna ossessione per i nerazzurri
Per questa Inter, per il suo popolo nessuna ossessione neanche oggi. Come ha detto Spalletti andremo a giocarcela a testa alta “per vedere chi ne ha di più”. L’Inter arriverà a Torino da capolista, situazione insperata per i suoi tifosi fino a poche settimane fa, vista come il fumo negli occhi sotto la Mole, quasi un delitto di lesa maestà.
Hanno fatto il callo a vincere, a dominare, a snobbare gli avversari sapendo di poter contare su una predominanza tecnica indiscutibile. Ora però le mura gloriose mandano qualche scricchiolio. Qualche segno di nervosismo affiora, complice l’età di molti bianconeri e il rendimento altalenante di alcuni dei loro gioielli.
Ci sarà comunque un domani bellissimo
Lo stress sarà tutto con loro. Sono loro che ci guardano la targa, loro sono gli esa campioni, loro sono i finalisti della Champions, loro giocano in casa, loro hanno tutto da perdere, non l’Inter. Spalletti e i suoi ragazzi si giocheranno un’altra enorme razione di convinzione e di autostima, magari un’altra conferma che tutto quello che è stato fatto fin qui non è frutto del caso o della fortuna o del VAR. Ma sapendo che comunque vada nulla sarà diverso da oggi, niente sarà compromesso, quello che rincorriamo oggi con il sorriso e la consapevolezza della capolista sarà lo stesso che potremo e dovremo raggiungere dopo sabato sera. Ci sarà un domani comunque e visto cosa ha fatto l’Inter in questi tre mesi, sarà un domani bellissimo.