(GdS) Intervista esclusiva con Massimo Moratti, ancora innamorato di Inter

Indice dei contenuti

1 L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti parla alla Gazzetta dello Sport2 Contro il Chievo la partita migliore della stagione?3  Ci parli di Perisic.4 A volte però dà l’idea di aspettare il secondo tempo per fare la differenza.5 Icardi in compenso continua a segnare anche se ora partecipa molto di più alla manovra.6 Quella clausola da 110 milioni la preoccupa?7 Anche su Skriniar stanno mettendo gli occhi le big europee.8 Ci parli di Spalletti, è vero che gli ha dato dei consigli?9  Aveva mai pensato di prendelo durante la sua gestione?10  Qui il paragone con Mourinho ci può stare?11 Spalletti ha rivitalizzato anche gente come Brozovic, Ranocchia e Santon?12 Si può parlare di scudetto?13 E’ davvero il momento giusto per affrontare la Juve?14 Ci fa un pronostico?15 Un commento sull’eliminazione dell’Italia dal Mondiale e sul successore di Ventura.L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti parla alla Gazzetta dello Sport

Massimo Moratti non ha mai smesso di amare la “sua” Inter, giorno dopo giorno le vesti da presidente se l’è dimenticate mantenendo quelle da tifoso

L’interismo da Massimo Moratti non se n’è mai andato. L’ex presidente dell’Inter continua a seguire da vicino tutte le vicende della squadra, la Gazzetta lo ha intervistato in esclusiva per ascoltare ancora le parole di un interista innamorato del nero e dell’azzurro.

Contro il Chievo la partita migliore della stagione?

“Sì, una partita perfetta, giocata con i tempi giusti. Tutti correvano e sapevano dove andare e cosa fare. E davano l’idea di divertirsi. Basta vedere cosa ha fatto Candreva sulla linea di fondo, con palleggio ripetuto e sombrero all’avversario. Sono quelle cose che fai quando ti senti in sintonia con i compagni e col pubblico. Tutto nasce dall’enorme fiducia che i giocatori hanno nel loro allenatore.”

 Ci parli di Perisic.

“Fortissimo, ha fisico e classe. Se manterrà questa continuità non ne vedo molti più forti di lui in Europa.”

A volte però dà l’idea di aspettare il secondo tempo per fare la differenza.

“Ogni giocatore ha il suo carattere. Ivan gioca così perché ha quel Dna. Direi che vale la pena accettarlo così… Bravissima la società a non cederlo in estate. E anche lì ha pesato Spalletti.”

Icardi in compenso continua a segnare anche se ora partecipa molto di più alla manovra.

“Mauro ha sempre avuto una visione di gioco, solo che ora la mette anche in pratica. Si sbatte come un mattoegli resta comunque il fiato per fare i gol.”

Quella clausola da 110 milioni la preoccupa?

“Valuterà la società, ma penso che vada alzata. Vero che lui vuole rimanere all’Inter, ma non possiamo passare ogni estate in apprensione…”

Anche su Skriniar stanno mettendo gli occhi le big europee.

“Lo credo bene, ma noi siamo l’Inter! Lo slovacco è fantastico, credo che nemmeno i dirigenti che pure sono stati bravissimi a prenderlo, si aspettassero che fosse così forte e completo. Lui come Samuel? I paragoni non mi sono mai piaciuti.”

Ci parli di Spalletti, è vero che gli ha dato dei consigli?

“Non mi permetterei mai, non ne ha bisogno. Abbiamo condiviso dei pensieri, gli ho spiegato la psicologia del tifoso interista. Ma aveva già capito tutto e da subito ha impostato tutto alla grande”

 Aveva mai pensato di prendelo durante la sua gestione?

“Più di una volta, ma per una serie di circostanze non se n’è mai fatto nulla. Dopo il Triplete siamo stati molto vicini, mandai anche Branca a parlargli. Poi però andò allo Zenit.”

 Qui il paragone con Mourinho ci può stare?

“In effetti Spalletti entra nella testa dei giocatori come faceva il portoghese. E concretizza la fiducia reciproca, che poi si propaga e rende più tranquillo tutto l’ambiente.”

Spalletti ha rivitalizzato anche gente come Brozovic, Ranocchia e Santon?

“Vero, anche se credo che siano situazioni diverse. Brozovic era stato decisivo anche in passato, ma lui più di tutti aveva bisogno di un uomo forte come Spalletti che lo coinvolgesse di più. I due italianisono ragazzi d’oro e hanno l’Inter sottopelle, ma andavano ricostruiti e il tecnico li ha aiutati molto.”

Si può parlare di scudetto?

“Sì. E’ importante averlo dentro la testa e il cuore, ma va pure temuto ogni domenica per avere la giusta tensione. Però oltre alla Juve ci sono anche le romane e un Napoli che Sarri fa giocare a meraviglia.”

E’ davvero il momento giusto per affrontare la Juve?

“Ci arriviamo entrambe nel momento migliore. Spero che sia un grande spettacolo, anche perché adesso la rivalità è rimasta su basi sportive. Allegri è bravissimo, bisogna vedere come cistudierà, ma ho fiducia in come Spalletti studierà loro. Hanno giocatori di grande qualità. E lo stadio sarà tutto juventino. E’ una sfida che viene proprio voglia di affrontare.”

Ci fa un pronostico?

“Neanche per sogno! Ma spesso lì abbiamo fatto buone gare.”

Un commento sull’eliminazione dell’Italia dal Mondiale e sul successore di Ventura.

“In Figc devono capire che sono al servizio del Paese, non a capo di un’istituzione. Vedevo bene Ancelotti, ma credo che abbia detto no. A Mancini so che piacerebbe, però è allo Zenit. Conte in azzurro ha fatto benissimo.”