Inter, ripianato il prestito con Goldman Sachs. Arrivano nuovi fondi per il mercato?
Buone notizie per il bilancio nerazzurro
L’Inter sarebbe prossima a chiudere il rifinanziamento del prestito stipulato nel 2015 con Goldman Sachs, quando al vertice della società nerazzurra c’era Erick Thohir.
A riportarlo è Il Sole 24 Ore dove si legge che la strategia di Suning consisterebbe nella ricerca di nuovi finanziamenti per un ammontare compreso tra i 200 e i 300 milioni di euro. In questo modo si estinguerebbe in maniera più agevole il debito attuale (arrivato a 208 milioni) e la parte rimanente potrebbe essere utilizzata per la gestione della società. Potrebbe quindi essere emesso un bond (prestito obbligazionario) con l’assistenza della stessa Goldman Sachs, destinato a banche e fondi.
Questo quanto si legge sulle colonne del quotidiano:”L’Inter sembra vicinissima, secondo indiscrezioni, a chiudere il rifinanziamento del suo debito. Un’operazione che sarebbe tra i 200 e i 300 milioni di controvalore e che permetterà ai cinesi di Suning, retailer dell’elettronica con 50 miliardi di fatturato all’anno, di rivedere le condizioni sul debito contratto a suo tempo dall’ex proprietario Erick Thohir con Goldman Sachs. Secondo i rumors verrà lanciato un bond con l’assistenza della stessa Goldman. Insomma, sembra un periodo d’oro per il club nerazzurro, primo in campionato. Ora anche la situazione debitoria sembra vicina al riassetto. Più complesso sembra, al momento, il rifinanziamento dei debiti dell’altra faccia calcistica di Milano, sempre cinese. Il Milan di Yonghong Li sta proseguendo nelle trattative per rimborsare prima della scadenza i 360 milioni (formati da capitale e interessi) dovuti al fondo Elliott. Alla luce dell’accelerazione dell’operazione con l’Inter è comprensibile perché Goldman Sachs si sia tirata fuori dalla trattativa con il Milan: con un ovvio conflitto a scegliere fra nerazzurri o rossoneri. Ora in casa Milan si attende dunque l’esito delle cruciali trattative con il fondo statunitense Highbridge”.
(fonte: Il Sole 24 Ore)