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(GdS) Felipe Melo ha deciso da che parte stare “Il cuore è con l’Inter”

Indice dei contenuti

1 Uno dei tanti ad aver vestito entrambe le maglie, Felipe Melo, parla del Derby d’Italia2 Le parole di Melo3  A Torino che Inter si aspetta?4 Chi può risolverla?5 Oggi Icardi è un vero capitano?6 Spalletti è il valore aggiunto?7 All’Inter 15 mesi: un bilancio?8 A Milano troppo tardi?9  Colpa di Thohir?10  Caos anche nella sua Juve?11  Cosa farà da grande?Uno dei tanti ad aver vestito entrambe le maglie, Felipe Melo, parla del Derby d’Italia

Felipe Melo, dal Brasile dove gioca nel Palmeiras, parla del derby d’Italia e torna al suo passato con entrambe le maglie: ma domani tiferà Inter

Due anni passati alla Juventus, poi la parentesi in Turchia e il ritorno in Italia con la maglia dell’Inter per quindici mesi. Un personaggio spesso oltre i limiti che, però, ha sempre messo il cuore in tutto ciò che ha fatto. Il cuore, inoltre, l’ha lasciato ovunque lui abbia giocato: per questo il derby d’Italia è un po’ il derby di Felipe Melo.

Le parole di Melo

“Non potrei mai parlare male della Juve, ma ho l’Inter nel cuore”

 A Torino che Inter si aspetta?

“Arriva alla grande. Se uscisse indenne avrebbe tutto per puntare con decisione al titolo.”

Chi può risolverla?

“Perisic e Icardi da una parte, Dybala e Higuain dall’altra. Ma attenzione ai colpi di Pjanic.”

Oggi Icardi è un vero capitano?

“Mi sta piacendo in tutto. Ha riconquistato il pubblico, è un vero interista. Sempre decisivo. E le parole sul Real sono bellissime. Merita la fascia.”

Spalletti è il valore aggiunto?

“Che personalità! Mi piace.”

All’Inter 15 mesi: un bilancio?

“Positivo. Partimmo alla grandissima, eravamo primi. Poi un po’ di difficoltà, ma quel quinto posto fu un buon risultato.”

A Milano troppo tardi?

“No, fu un sogno. Potevo restare al Gala e mi voleva l’Arsenal, ma io desideravo solo l’Inter.”

 Colpa di Thohir?

“Non c’era mai. Una volta con l’Inter, un’altra con il D.C. United. Troppa confusione… Zero colpa a Mancini ed Ausilio.”

 Caos anche nella sua Juve?

“Tanti tecnici, poca chiarezza. Non sapevamo con chi parlare. Poi arrivò Marotta, che disse “comando io”. Ecco i risultati.”

 Cosa farà da grande?

“Prima pensavo alla Mls, ma qui sono un idolo. Poi non escludo di fare l’allenatore.”