Inter: oggi si celebra San Siro, miracolo dei pani e dei pesci anche stasera?
Inter, oggi la Chiesa celebra San Siro
Se qualche tifoso crede nei segni astrali, quello di oggi lo riempirà di felicità e buoni auspici per il big match di stasera. Oggi la Chiesa festeggia un Santo particolarmente caro agli interisti (e non solo), San Siro primo Vescovo di Pavia.
Secondo fonti del XIV secolo, Siro sarebbe stato il ragazzo che portò le ceste di pani e di pesci che poi Gesù moltiplicò.
Il giovinetto avrebbe poi seguito San Pietro a Roma e sarebbe stato da lui inviato a convertire le popolazioni della pianura padana. Siro pose la sua base a Pavia e si dedicò all’apostolato in tutta la zona, Milano compresa.
Nessuna intenzione da parte nostra di mescolare il sacro con il profano. Ma l’occasione è troppo ghiotta per non farci un paio di riflessioni sopra.
San Siro nerazzurro di certo
Innanzitutto: Siro era di sicuro interista e non sostenitore dell’altra squadra di Milano. Il fatto che sia proprio lui a mettere a disposizione i pochi pani e pesci da offrire ci raccontano di un giovane generoso, attento alle esigenze della moltitudine che si era raccolta e che chiedeva cibo. E la sua offerta a Gesù di quei pochi alimenti disponibili parla di lui come ragazzo dalla fede incrollabile. Offre a Gesù quel poco che ha sapendo che Lui potrà fare il miracolo per tutte quelle migliaia di persone in attesa, affamate. Dunque ricapitolando, generosità, attenzione ai bisognosi, fede ferrea, attesa del miracolo per migliaia di persone affamate. Solo uno sprovveduto potrebbe non riconoscere la similitudine luminosa con i caratteri dell’Inter e con il miracolo che i tifosi affamati stanno aspettando in queste ore.
Pani e pesci anche stasera
San Siro Vescovo di Pavia dunque. Ma anche Santo di un popolo che aspetta con ansia di ricevere un pezzo di pane e un trancio di pesce stasera, in una terra straniera, ostile. Pane e pesce ricevuti per un miracolo dell’Altissimo. Noi ci accontenteremmo anche di meno, pane e pesce ricevuti per grazia di due dei nostri ragazzi, anche loro pronti ad offrire a noi popolo affamato, quel poco (o tanto) di buono che hanno nei piedi. Un pane nel primo tempo, un pesce nel secondo e… tutti a casa alè, tutti a casa aleee!