Moratti e il clamoroso retroscena: “Mou voleva restare, io gli dissi…”

Moratti svela un clamoroso retroscena sulla vicenda Mourinho

Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha parlato oggi in occasione della presentazione del libro “Aspettando Moratti- Vent’anni di Inter e giornalismo”.

Il libro sopra citato è stato scritto da Claudio de Carli.

In questa occasione Massimo Moratti ha parlato di diversi argomenti.

La prima immancabile domanda riguarda il fato se l’ex presidente senta la mancanza della squadra che ha guidato per 20 anni.

“Non mi manca, perché non l’ho mai lasciata.

Sono tornato quello che ero prima, cioè un tifoso.

Sia allo stadio, sia davanti al televisore.

Oltretutto sono contento di come stiano andando adesso le cose.

Non è che se uno è un tifoso debba per forza gestire la squadra per cui tifa…”.

Clamoroso retroscena

Se si pensa alla presidenza di Moratti però non si può non pensare al Triplete del 2010.

In quell’anno in panchina c’era Mourinho.

E se quella del 22 dicembre 2010 è stata una delle serate più magiche per i tifosi nerazzurri, ripensarci non può che lasciare un pò di amaro in bocca.

Perchè al termine della gara proprio Mou lasciava in lacrime i colori nerazzurri.

E una delle noti più dolenti fu proprio vedere lo Special One salire a bordo dell’auto di Florentino Perez al termine della partita.

Anche per Moratti non su una scelta condivisibile, ma stando ad un retroscena mai svelato finora Mourinho si penti di quella scelta.

Il portoghese inoltre si rese conto che stava lasciando una famiglia per trasferirsi in un’azienda, e per questo motivo propose a Moratti di restare.

Il presidente però gli consigliò di fare ciò che ritenesse più giusto, lasciandolo libero di decidere, a testimonianza della grande umanità dell’ex patron.

“Stando alle sue parole, che riportiamo di seguito, Moratti ebbe quindi l’occasione di trattenere Mourinho a Milano.
Già un anno prima Mourinho stesso mi aveva informato che c’era un interessamento del Real nei suoi confronti.

Poi la cosa si è ripetuta.

Non si possono tenere prigioniere le persone ma certo non è stata bella la modalità, con la macchina di Florentino Perez fuori dal Bernabeu la sera della finale.

Mourinho stesso si è pentito del suo gesto ancora prima di compierlo: poche ore dopo, nel mio ufficio a Milano, mi disse che si era reso conto che stava per andare in un’azienda, non in una famiglia, e che se avessi voluto sarebbe rimasto all’Inter.

Gli dissi di fare liberamente le sue scelte, come del resto ho sempre detto a tutti.

Certo le sue lacrime erano vere e mi fa piacere che ancora oggi dica che la sua squadra è l’Inter.”