Inter: non più vittime, ora padroni del nostro futuro

Inter: la mentalità giusta

Spalletti ha detto nel dopo Juventus Inter che è rimasto sorpreso dal fatto che alcuni dei suoi ragazzi non abbiano creduto fino in fondo di poterla vincere. Miranda ha detto di essere “incazzato” per i due punti persi.
Questo è l’aspetto più positivo che ci portiamo a casa dallo Stadium. Il punto in sé è importante perché vuol dire restare imbattuti. E perché l’Inter è andata a Roma, Napoli e Torino e ne è tornata con cinque punti ed un solo gol incassato. Ma è la mentalità diversa che Spalletti sta inculcando ai ragazzi che rappresenta il successo più grande di questi mesi di campionato. Gli anni scorsi l’Inter avrebbe affrontato gare come questa quasi con lo spirito di vittima sacrificale… “troppa roba per noi, troppo più forti”. Oggi no, oggi si torna da una trasferta micidiale con l’amaro in bocca dopo un pareggio.

Perché non le abbiamo vinte tutte?

E quella domanda che Spalletti continua a fare a sé stesso in quasi tutte le interviste “ non dobbiamo chiederci perché abbiamo pareggiato ma perché non le abbiamo vinte tutte” è il segnale più evidente di questa crescita collettiva. Percorso che non è ancora finito. Lo ha detto chiaramente il mister ieri sera, perché nel secondo tempo qualcuno dei nostri ha sofferto del “braccino”, quella paura inconsapevole di non riuscire a farcela. Quasi se come andare a Torino da capolista fosse stato un regalo del destino, invece che una conquista del gruppo.
Non si passa da stagioni disastrose come le ultime a comandare la classifica se non ci sono valori tecnici, ma prima ancora valori morali e mentali. E questi hanno bisogno di lunghi periodi di training per essere sviluppati, per arrivare al punto giusto. Quale sarà il punto giusto? Quello in cui tutti i ragazzi, da Handanovic a Pinamonti, sentiranno che il futuro, che si chiami scudetto o quarto posto, è solo nelle loro teste, prima che nei loro piedi.

Nessuno ci ha regalato niente

Qualcuno pare ancora meravigliato dalla classifica. Pensa di vivere un sogno e lo vive con il terrore che arrivi la sveglia a spezzare l’incantesimo. Ma nessuno ci ha regalato niente, né gli avversari, né la Var, né i pali.
I punti che abbiamo rispecchiano fedelmente la fame di mister Spalletti e dei suoi ragazzi, la voglia della società di tornare a primeggiare, l’entusiasmo dei tifosi che continuano a riempire San Siro come non mai.
Quel #senzatregua vuol dire prima di tutto senza smettere di pensare al ribasso. Siamo l’Inter, stiamo tornando, sono gli altri ora che devono avere timore.