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1 Analisi di Juventus Inter2 La considerazione positiva3 La nota negativa4 Cambio di passoAnalisi di Juventus Inter
Juventus Inter | Sono ormai passati due giorni dalla sfida dello stadium ed ora, a mentre lucida analizziamo la gara di Torino. La partita in se è per se è stata decisamente brutta sotto il profilo dello spettacolo. Uno zero a zero scialbo e privo di emozioni. C’è una cosa che la partita ha lasciato per chi apprezza il genere: un enorme e cristallina lezione di tattica da parte di entrambi gli allenatori. Juve Inter è stata una lunga ed estenuante partita a scacchi tra Allegri e Spalletti. Il cambio di modulo dei bianconeri, le gabbie sui costruttori di gioco nerazzurri (Borja e Brozovic), il pressing non aggressivo dell’Inter e mirato ad indirizzare le linee di passaggio bianconere sono solo alcune delle connotazioni tattiche che hanno contraddistinto il match. L’Inter da questa sfida porta a casa due considerazioni, una positiva, l’altra meno.
La considerazione positiva
L’Inter di certo porta a casa da Torino delle consapevolezze. La partita è stata definita un esame di maturità per i nerazzurri ed in quanto a maturità probabilmente l’esame è stato superato. Il gioco è stato anche irritante per certi aspetti, sopratutto per chi crede che il calcio preveda per forza il bel gioco. Questo è un aspetto, un altro è che l’Inter questa partita se l’è andata a giocare con estrema forza mentale. La squadra messa in campo da Spalletti ha reagito mentalmente non accusando una sorta di timore reverenziale nei confronti dei bianconeri ma anzi, ha giocato questa partita, almeno nel primo tempo da pari.
La considerazione positiva è proprio questa, l’Inter ha dimostrato di esserci, non è stata mentalmente inferiore alla Juve, nonostante 40.000 tifosi di casa ed un ambiente che poteva incutere timore. I nerazzurri hanno accettato l’uno contro uno e si sono presi dei rischi pur di non abbandonare un idea tattica istillata da Spalletti. Costruzione di gioco, palla dalla difesa senza sprechi anche se ciò è costato qualche rischio sono state effettuate per 60 minuti senza paura di incappare in errori grossolani. Anche tatticamente la squadra ha dimostrato di esserci a quei livelli, la partita difensiva dell’Inter dal centrocampo in giù è stata giocata alla perfezione.
E’ vero che la Juve ha avuto 4 limpide occasione ma se le analizziamo vediamo che sono tutte uguali: Palla per Mandzukic che sovrasta fisicamente D’Ambrosio. Altro i nerazzurri non hanno concesso, se non negli ultimi 20 minuti quando è venuta un pò a mancare la lucidità nel ripartire e tenere palla alta. L’Inter esce con una consapevolezza mentale maggiore da questa partita. L’Inter esce sapendo che, dietro al centrocampo c’è una robusta, unita e solida base che, tatticamente e mentalmente merita di essere a questi livelli.
La nota negativa
La nota negativa è che giocare contro la più forte della classe (chi crede il contrario non sà di che parla) ha evidenziato dei limiti. I limiti nerazzurri sono strutturali, cosa che ci si poteva aspettare. All’Inter è mancato un giocatore, una tipologia di giocatore che Spalletti non ha nella sua faretra. In una partita cosi bloccata c’era bisogno di un uomo a centrocampo capace di dare il cambio di passo alla squadra. Un uomo capace di saltare un tempo di gioco. La partita tattica di Allegri è stata ben giocata. I pericoli i nerazzurri li creano partendo dal centro e poi spostandosi sulle fasce, quasi mai passando per la verticale.
Ingabbiare i due costruttori di gioco dell’Inter ha fatto in modo che i nerazzurri rincominciassero l’azione da dietro, spostandola sulle fasce, e perdendo tempi di gioco che sono serviti ai binconeri per ripiazzare le marcature sulle fasce. Indicativo è il fatto che solo due volte i nerazzurri sono arrivati al cross dal fondo. Brozovic, al dilà della stretta marcatura non è un giocatore che ha velocità di esecuzione tale da sapere dove indirizzare il pallone prima che arriva, cosa che sarebbe servita visti i raddoppi su di lui. Nelle situazioni in cui è stato lasciato libero però la palla non gli è stata servita, cosa che ha messo in crisi la fluidità di gioco dell’Inter. Perisic non ha giocato bene e non è riuscito mai a portare superiorità in attacco.
Cambio di passo
A questo punto a Spalletti sarebbe servito un giocatore diverso, campace di saltare l’uomo nello stretto e creare superiorità e cambio di ritmo. l’Inter non ha a disposizione un giocatore con tali caratteristiche. Il solo possibile era Joao Mario ma, al dilà che in questo momento non sia troppo affidabile a livello di prestazioni, è un giocatore che abbiamo visto capace di quanto detto prima nelle partita dove le squadre si erano allungate e c’era la possibilità di contropiede. Con una Juve che spesso portata 10/11 dietro la linea della palla Joao poteva far fatica. L’inter porta a casa delle cose ottime da Torino, cosapevolezze importanti anche sui limiti. La squadra ha dimostrato di esserci, mentalmente e tatticamente. Forse manca ancora un gradino da colmare che risiede nella diversità tecnica dei giocatori in rosa ma l’inter c’è e a pieno merito.