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Karamoh un frutto ancora acerbo, chi ha fretta si metta l’animo in pace

Karamoh di nuovo in campo

I tifosi non aspettavano altro che rivederlo in campo. Dopo quei 20 minuti di tre mesi fa con il Genoa diventati quasi un cult, era tangibile la voglia di rivedere Karamoh all’opera. Con il Pordenone ieri sera il ragazzo francese ce l’ha messa tutta, si è sbattuto su ogni pallone. Ha corso, si è inserito, ha provato a rendersi pericoloso e ci è riuscito in almeno due occasioni. La solita Gazzetta ha sputato il solito giudizio ingeneroso: “l’ala francese invece si è buttato nella mischia, ha provato, ha sgommato, ma l’imprecisione e la scarsa convinzione ne hanno limitato la prestazione”. Ingeneroso perché a nostro avviso la prova di Yann va certamente valutata per quello che è stata, ma deve essere anche contestualizzata.

Partita difficilissima per un giovane

Se avesse giocato un tempo come ieri sera in Inter Chievo di 15 giorni fa, probabilmente si sarebbe parlato in altri termini ben diversi, ben più positivi. La prova opaca dei nerazzurri di ieri sera contro una squadra di terza categoria amplifica invece ogni istinto teso alla condanna a prescindere. Giocare una gara psicologicamente anomala come quella con il Pordenone è stato difficile per gente scafata come Perisic, Vecino, per un mostro di rendimento come Skriniar. Figuriamoci per un semi esordiente! Chi pretendeva la luna da Karamoh dimostra di non conoscere le logiche di queste gare e soprattutto dei giovani. Una cosa è certa, il ragazzo non è ancora completamente pronto per scenari come la serie A di San Siro. Se l’Inter non avesse avuto la zavorra del FFP che ha costretto la dirigenza a limitare la rosa, molto probabilmente sarebbe in prestito in qualche squadra di media serie A o di buona serie B.

Nessuna fretta per non disperdere un altro talento

Chi si aspettava giocate funamboliche e fuochi d’artificio sarà rimasto deluso. Chi vuol vedere la foca con la palla si accomodi al circo. Non può essere altro che così, Karamoh è un ‘98, cari amici. Farà 20 anni il prossimo luglio, ce ne rendiamo conto o no? La frenesia di farlo crescere in base alle aspettative dei tifosi potrebbe essere letale.
E dunque nessuna fretta con Yann, deve avere il tempo fisiologico per capire dove è capitato, cosa gli chiede l’allenatore, come rapportarsi coi compagni e con l’ambiente nerazzurro. Facciamo qualche passo indietro con la memoria e andiamo a ritrovare i nomi dei tanti giovani talenti se non distrutti di certo messi in difficoltà dalle eccessive aspettative dell’ambiente nerazzurro. Qualche nome? Longo e Bonazzoli tanto per citarne due fra i più recenti.
Dunque keep calm e facciamolo crescere con i suoi tempi. Le soddisfazioni non mancheranno.