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Inter, diamo i numeri, da zero a…

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1 Muti che parlano chiaro: zero, uno, due, tre…2 …quattro, cinque, quaranta, quarantaquattro3 Precedenti che ispirano fiducia4 Le opportunità per la panchina dei giovaniMuti che parlano chiaro: zero, uno, due, tre…

Conclusa la sedicesima giornata. Quando si parla di un numero significativo, bisogna includere quello che spesso non conta nulla, ma altrettanto spesso conta più di ogni altro. Come quello zero nella casella delle sconfitte, rimasto l’unico, uno-zero significativo che traduce positivamente il valore matematico in dato di primato. Numero che, nei dati di classifica dell’Inter, mostra connotati palesemente diversi da quelli attribuitigli da avversari in campo e fuori. I quali perseverano nel definire il posto n.uno come conseguenza di fattore “C” iniziato dalla giornata n.due (Roma-Inter) finita con il n. tre che accomuna goal nerazzurri e legni avversari. Sempre il n.tre, contraddistingue anche il n. di pareggi nell’ultima giornata di tutte le prime tre, altro evento indicatore propizio all’Inter.

…quattro, cinque, quaranta, quarantaquattro

Il n.quattro, le partite in cui l’Inter non ha vinto, e la somma dei goal segnati e subiti (1-1 con il Bologna, 1-1 con il Torino). Il n.cinque identifica le doppiette di Icardi e il risultato dell’ultima partita casalinga contro il Chievo.
Il n.quaranta, i punti attuali in classifica, conseguenza dell’interruzione di una serie di quarantaquattro partite precedenti in cui la Juventus aveva sempre segnato. Un caso? Può darsi, la legge dei grandi numeri dice che prima o poi una sequenza si interrompe. E  ad interromperla è stata l’Inter, non il Crotone o il Benevento, con tutto il rispetto…

La coincidenza si allinea con i risultati delle altre squadre dell’alta classifica: prima, seconda e terza concludono zero a zero, statisticamente non si verificava esattamente da 50 anni. Quindi, ancora lo zero torna protagonista assoluto, imponendo staticità almeno per un’altra settimana ad una situazione in cui chi ne ha maggiormente beneficiato è l’Inter. Allontanata anche una quinta squadra del gruppo di testa, la Lazio, che Lunedi sera ha incassato una pesante e inattesa sconfitta interna, 1-3 dal Torino.

Precedenti che ispirano fiducia

Coincidenza che è stata spesso indicatore complessivo di campionati in cui, quando la squadra in testa rallentava, gli inseguitori toppavano mancando il riaggancio o la riduzione del distacco. Comunque vada, a 3 giornate dal giro di boa, l’Inter ha assunto un’andatura che, confermandosi, andrebbe a terminare il torneo con uno score vicino ai 90 punti. Allo stato attuale, è lecito un cauto ottimismo, incoraggiato dalla crescente fiducia che mister Spalletti sta infondendo nel gruppo, anche dopo il pareggio in casa Juve. E se la storia insegna, una squadra che cresce in autostima e crede nei propri mezzi in virtù di buoni risultati, raramente è destinata a perdersi per strada. Ovviamente, salvo imprevisti causati da infortuni o squalifiche a elementi determinanti dei vari reparti.

Le opportunità per la panchina dei giovani

Quest’ultima eventualità sarebbe certamente influente, vista la disponibilità piuttosto ridotta di ricambi validi in ruoli chiave. Al momento, infatti, sarebbe drammatico dover rinunciare a uno Skriniar, un Icardi, un Candreva, un Perisic, o un Handanovic, senza disporre in panchina di un sostituto all’altezza. Ad eccezione forse del ruolo di Handa, che è stato emulato da Padelli come pararigori in Inter Pordenone

Non ponendo limiti alla provvidenza, si potrebbe pensare in chiave positiva all’utilizzo di giovani finora poco o nulla testati, come un promettente Karamoh, o Pinamonti, ma anche Cancelo. E se il caso volesse che qualcuno di questi outsider sfrutti l’opportunità e diventi casualmente protagonista, sarebbe un bel segno del destino….