(GdS) La Mafia si è infiltrata nel calcio, bisogna agire in fretta

La commissione parlamentare anti Mafia illustra la relazione finale

La Mafia è entrata nel calcio, dalla porta principale: dopo la relazione della commissione presieduta da Rosy Bindi le soluzioni sono chiare

“Il corpo non è abbastanza sano dal ritenersi immune da possibili infiltrazioni criminali. Le nostre indagini ci dicono che il fenomeno è stato sottovalutato. Da tutti, non solo dalla Juventus.” Queste le parole di Rosy Bindi per descrivere lo stato di salute del calcio italiano. Dopo un anno di lavoro arriva, finalmente, la relazione finale di 99 pagine presentata da Rosy Bindi e da Marco Di Lello. Sono parole dure quelle usate dai due. Non solo Juventus tra le società sotto la lente d’ingrandimento anche: Napoli, Crotone, Latina, Catania e Lazio.

Le parole della commissione

“La mafia utilizza il calcio per creare consenso sul territorio. Se perfino la più importante società italiana viene raggiunta dalle attenzioni delle organizzazioni mafiose, cosa accade nelle categorie minori? Ormai c’è un’osmosi tra mafie e tifo organizzato. Serve un patto tra Stato e club siamo disposti a limitare la responsabilità oggettiva, a patto però che le società facciano la loro parte: recidano qualunque legame con violenti e criminali, neghino l’ingresso a certi soggetti. Abbiamo ascoltato troppi “non so, non ricordo, non mi competeva” dai presidenti di Serie A in questi mesi.”

Le soluzioni

“La procuratrice della Repubblica che ci ha raccontato di come le curve (del Napoli) siano nelle mani di due diverse organizzazioni criminali e che finché non entrano in conflitto tra loro va bene… Ecco, così non deve più andare bene. Irrobustire il provvedimento del Daspo, introdurre il reato di bagarinaggio, inasprire le sanzioni della giustizia sportiva nei casi di match fixing e di collusioni con la mafia, introdurre le “celle” negli stadi sul modello inglese, vietare le scommesse nei Dilettanti e in Lega Pro, aumentare il prelievo fiscale alle società di A e B dai proventi di scommesse per creare un fondo di solidarietà.” Utopia o realismo?