Spalletti in conferenza stampa
La conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista di Inter Udinese. Il tecnico toscano risponderà alle domande degli organi di stampa.
Parlando di giovani italiani. Da tecnico, quale tra Barella, Chiesa e Berardi preferisce?
Lei li ha detti tutti e tre. A me piace Candreva e anche Perisic. Ma noi li abbiamo più forti.
Che idea si è fatto dell’Udinese?
Ho provato sulla mia pelle questa cosa dei giocatori magari sconosciuti in Italia che poi esplodono. Secondo me la valutazione è la stessa. Questi calciatori hanno tutti la stessa qualità, devono trovare la qualità, ma a Udine c’è tutto per farli crescere e fargli sfruttare al meglio le proprie qualità. Stanotte si dorme poco perché si sta svegli ad aspettarci le loro qualità in campo.
Il fatto che Vecino abbia giocato due gare di fila dal 1′ potrà contare nelle sue scelte?
Quello che non è a disposizione è Joao Mario per la tonsillite. Gli altri quattro partono tutti dallo stesso livello, ma lì si può cominciare a metterne qualcun altro perché Cancelo può giocare in fascia, Candreva trequartista, si puà fare anche con Perisic trequartista. Al di là del risultato della partita con il Pordenone, Eder ha sempre giocato là. Se poi voleva sapere chi gioca è un altro discorso ma non lo posso dire.
Cos’ha detto ai giovani che hanno giocato contro il Pordenone?
Loro hanno fatto il loro, quello che avrebbero dovuto fare. Karamoh era dispiaciutissimo per le occasione fallite. Gli si è fatto capire che può succedere, l’importante è allenarsi bene e non perdere per strada le qualità morali e tecniche.
All’inizio della stagione Nagatomo non era in forma, ora perchè ha deciso di dare fiducia al terzino?
Nagatomo ha tutta la nostra stima. Era in forma all’inizio ed è in forma adesso. In quel ruolo ho 4 o 5 giocatori che possono dare qualcosa all’Inter. E’ una persona bella e gli voglio bene.
Cosa può aggiungere a livello di mentalità arrivare eventualmente in testa a fine girone d’andata?
Davanti tirano tutti, sembra non esserci spazio per mettersi a pedalare un po’ meno forte. Il girone è stato tutto in volata, per cui dobbiamo andare avanti. Il #senzatregua ci deve trainare perché vogliamo fare più punti possibile in questo girone d’andata e non dobbiamo farci trarre in confusione o evitare i tranelli pensando che certe partite sono differenti. Questa e quella con il Sassuolo saranno partite che in base a come le giochi ti fanno diventare diverse le altre. C’è da stare svegli sempre.
Spesso il pubblico è il 12esimo uomo. Quest’ anno all’Inter è veramente così?
Sì, io penso che sia un beneficio per il calcio, che ci sia una squadra come l’Inter che si stia riproponendo ad alti livelli. Il prestigio della vittoria passa soprattutto dal valore degli avversari. Se c’è questa competizione così elevata è meglio e se c’è una partecipazione emotiva così importante è un bene per il calcio. E’ un bene vedere questa partecipazione. Io l’anno scorso con la Roma ho avuto problemi con il pubblico, spesso si è giocato con lo stadio vuoto e la cosa più brutta è la non partecipazione della gente. Quest’anno anche lì stanno tornando in massa perché la Roma va bene. Se ci sono queste componenti si gioca sempre in casa, mai in trasferta.
Come sceglie la combinazione dei tre centrocampisti in partita?
Borja Valero incolla la squadra, puoi metterlo da tutte le parti. Con le dovute proporzioni per questioni fisiche, ma sa fare tutto. Anche sui contrasti va con forza e fa iniziare l’azione avversaria peggio di tutti, perché ha lettura, vede prima con la testa e poi con gli occhi. Gli altri hanno qualcosa, chi più e chi meno, ma lui ha fatto vedere di essere un giocatore importante. Poi a volte abbiamo giocato anche senza di lui e rimesso a posto partite in cui non c’era. Il discorso è sempre lo stesso: non boccio, scelgo.
Avendo cambiato allenatore, devi lavorare da capo sull’Udinese?
Hanno preso Oddo, un ragazzo sveglio, con il quale mi è già capitato di parlare di alcuni giocatori che giocavano a Pescara. Quella è la loro forza, assieme alla bravura dell’Udinese. Noi lavoriamo sulle ultime tre partite e tre partite ci sono state. Poi io con Pozzo ci ho lavorato, loro i giocatori li scelgono tutti per struttura. Abbiamo un avversario tostissimo sotto l’aspetto delle qualità che incidono sulla partita: l’allenatore è bravo, sa fare il suo lavoro e arriverà ad allenare una squadra forte. Le insidie ci sono. Anche il colore delle maglie: è bianconero.
Qualche critica ai giocatori tra primo e secondo tempo l’hai fatta?
Contro il Pordenone gli spazi non erano corretti e in queste condizioni chiunque diventa più bravo. E loro già sono bravi. Io difendo i calciatori se è giusto difenderli, in questo caso le mie scelte hanno condizionato la situazione. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato qualche gol, però in quelle partite capita poi che ti si intasino alcune vie d’uscita. Ai rigori siamo stati bravissimi. Loro al rigore saltano con tutta la Curva e gli altri giocatori, assorbendo la forza momentanea che a te accade al contrario.
Serve un giocatore nuovo?
Sono arrivato così, e se la società vorrà si cambierà.
Magari dopo Torino, contro la Juventus, poteva sembrare che negli ultimi 20 metri manchi qualcosa. Ci si può inventare qualcosa?
E’ il suo cavallo di battaglia. Me lo dice sempre. Occhio perchè se io forzo qualcosa, potrebbero cambiare gli equilibri. Il nostro trequartista è un tuttocampista. Hanno corse, inserimenti e copertura. Quando non c’è più questo si perdono gli equilibri. Non è che se scelgo qualcuno per fare una cosa, dall’altra parte deve mancare altro. Se scelgo di giocare con Cancelo, avanti ho qualcosa in più dietro ho qualcosa in meno.
Voteresti Tommasi come presidente federale?
Lo conosco benissimo, l’ho avuto come giocatore, la moralità e una serie di caratteristiche che secondo me dovrebbe essere lui. Ci vogliono idee, qualità, forza di andare a mettere le cose a posto. Io voto Tommasi.
La percezione è che se nell’Inter non giocano i soliti, si rischiano flessioni, tu suggerisce delle riflessioni per il mercato?
Io dico che avere la possibilità di collaudare le situazioni ha dato dei vantaggi, e non poteva che essere così. C’era da andare a forzare quello che era il sentimento, la qualità individuale di alcuni calciatori. Ha dato un contributo importante. Forse ha tolto qualcosa dall’altra parte. La differenza l’hanno fatto le mie scelte. Se io metto Karamoh o Cancelo con 8/11 della squadra titolare, fanno un partitone. Il mercato, secondo me bisogna fare un po’ di attenzione. Fino a che la società non farà chiarezza sulle vere intenzioni, dovremo fare silenzio. Creare aspettative o sfiducia sui nomi fatti, non fa bene ai tifosi, ai calciatori, e ai risultati. Di conseguenza se mi chiedete chi voglio, ve li dico 2 nomi. Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez. Se no si ricomincia con le telefonatine, ma bisogna dare rispetto e merito a quelli che hanno pedalato fino ad ora. Se no poi faccio la figura dell’antipatico. E mi riesce benissimo.
La critica sulla partita con il Pordenone è stata sulla grinta, la squadra le è sembrata molle?
Se ne è parlato dei pericoli, io penso che sia sbagliato dire che i calciatori non si siano impegnati o che l’abbiano presa sottogamba. Chiunque fosse andato in campo sarebbe stato più forte. Il problema è stato nella gestione della forza a disposizione. Facendo giocare un reparto nuovo ho creato delle difficoltà. Qualcosa bisogna dire prima di andare in campo, io ho portato un esempio che per me è facile da portare, perchè io vengo dalla campagna. So qual’è il comportamento del predatore sulla prede. Non importa quanto sia grossa la prede il cacciatore mette sempre tutta la forza disponibile.
Gli acciaccati come vanno?
Lavoriamo per questo. Dobbiamo puntare a questo e non possiamo lamentarci di ciò. I calciatori hanno recuperato. I calciatori che vogliono vincere tutte le partite che vanno a disputare. Sono tutti pronti