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Milan FFP: iniziano le vacche magre, Donnarumma bye bye ?

Milan: le conseguenze del no dell’UEFA

Il rifiuto dell’UEFA di siglare il voluntary disclosure con il Milan era ampiamente prevedibile.
L’Ad rossonero Fassone aveva parlato pochi giorni orsono di “richieste impossibili”, lasciando chiaramente intravedere il secco no di Nyon alle proposte da lui stesso presentate poche settimane fa. La situazione va ora in stand by fino a primavera quando l’Uefa deciderà le sanzioni nell’ambito del settlement agreement. Alla luce di questi fatti, potrebbe non essere casuale l’esplosione della vicenda Donnarumma proprio in questi giorni. Fassone aveva preannunciato che il giudizio dell’UEFA sarebbe stato negativo e, da dirigente esperto, ha capito subito il da farsi: vendere i gioielli di famiglia.

Cessione Donnarumma: plusvalenze da capogiro e costi ridotti

Donnarumma è il pezzo più pregiato e in più viene dalla cantera rossonera. In poche parole tutto quello che fosse ricavato dalla cessione di Gigio andrebbe a plusvalenza. Cui si aggiungerebbe il risparmio sul faraonico compenso contrattuale (5,5 milioni netti annui più bonus fino al 2021). Un risparmio tra i 35 ed i 40 milioni. E dunque, sfruttando anche la mai sopita voglia di Mino Raiola di far smuovere il suo gioiello, ecco nascere come per incanto proprio in questi giorni il caos sul contratto del giovane portiere. Saranno certo casualità, ma un Papa del passato, Pio Xi, diceva che a pensar male si fa peccato ma ogni tanto ci si azzecca. E se lo diceva lui… . Ecco dunque perché Donnarumma potrebbe essere finito nel tritacarne dell’opinione pubblica e della tifoseria milanista proprio in questi giorni.

A primavera conti salati

Ci sarà bisogno di venderlo il portierone, e magari anche alla svelta, per far cassa, per portare a casa le prime plusvalenze necessarie a convincere l’UEFA ad andarci con la mano leggere quando si tratterà di decidere. Dopodichè il Milan si troverà con l’esigenza di trovare un altro portiere all’altezza e con tutti i giocatori acquistati nell’ultimo mercato in parte deprezzati dai risultati negativi della stagione in corso. Vero, i conti si fanno a maggio. Ma nella prossima primavera i conti che dovrà fare la società rossonera potrebbero essere davvero pesantissimi, sia in ottica Uefa che in ottica campionato.