(GdS) David Pizarro sulla A “Amo Spalletti, ma tifo Sarri”
Indice dei contenuti
1 David Pizarro torna a parlare di Serie A a due anni dall’addio2 Che idea si è fatto di questa stagione?3 Fa il tifo per qualcuno in particolare?4 Non la prenderà bene il suo amico Spalletti. Cosa pensa del suo lavoro all’Inter?5 Quali sono gli ingredienti del suo successo?6 Cosa farà al ritiro? Tornerà in Italia?David Pizarro torna a parlare di Serie A a due anni dall’addio
Dopo diciotto stagioni passate in A è tornato a Santiago e ora gioca in Cile, David Pizarro però dell’Italia non si è mai dimenticato
Una vita all’Udinese, alla Roma e alla Fiorentina con una parentesi all’Inter. Pizarro è stato uno dei centrocampisti iconici della Serie A dei primi anni duemila. Dopo diciotto anni e più di trecentocinquanta presenze in Serie A è tornato a parlare di Serie A Pizarro.
Che idea si è fatto di questa stagione?
“La squadra da battere resta la Juve: organico superiore a tutte le altre. Adesso però per il bene del calcio italiano sarebbe importante che squadre come Napoli, Roma o Inter riuscissero a spezzare la serie bianconera.”
Fa il tifo per qualcuno in particolare?
“Amo il calcio che fa il Napoli, perché sono un romantico: bado molto alla qualità. Alla Fiorentina con Montella abbiamo messo in campo un gioco simile a quello di Sarri, spero che a fine anno a festeggiare siano gli azzurri.”
Non la prenderà bene il suo amico Spalletti. Cosa pensa del suo lavoro all’Inter?
“Luciano è un fenomeno, un fuoriclasse dei tecnici. Lo dico perché lo conosco e so quanto sia ampio il merito di aver plasmato un’Inter così forte, a sua immagine e somiglianza. Il vero top player nerazzurro è Spalletti.”
Quali sono gli ingredienti del suo successo?
“È il tecnico più meticoloso che abbia mai avuto: Luciano cura ogni singolo dettaglio, a cominciare dagli allenamenti. Fa gruppo in fretta e ovunque vada vuole sempre esprimere un calcio brillante. A Milano ci sta riuscendo alla grande.”
Cosa farà al ritiro? Tornerà in Italia?
“Sicuramente. Studierò a Coverciano per prendere il patentino di allenatore. È una promessa. E gli italiani sanno che io le promesse le ho sempre mantenute.”