Inter bells, l’alleluia di gufi e commentatori…testa bassa e pedelare #senzatregua
Inter: il giorno che aspettavano tutti
Finalmente è arrivato il momento che tutti attendevano, ora possono respirare in tanti. Giornalisti, commentatori, leoni da tastiera che da mesi non sapevano più cosa inventarsi quando dovevano parlare dell’Inter. Sempre alla ricerca di concetti esasperati, di formule linguistiche per loro quasi sconosciute, di acrobazie letterarie necessarie per spiegare il fenomeno Inter in testa alla classifica. Non esisteva nei fatti che l’Inter potesse stare, la logica, forse addirittura la fisica sembravano per loro stravolte dal filotto di risultati messi insieme dai ragazzi di Spalletti.
Da stasera, per loro fortuna, tutto torna nella normalità. Sconcerti e Mauro, Caressa e tutti gli altri potranno finalmente ritrovare qualle normalità che dà loro tanta sicurezza, come una loro personale coperta di Snoopy, confortevole e rassicurante. Potranno tornare a parlare di pazza Inter, di Inter baciata dalla fortuna fino ad oggi, di squadra solida ma modesta, e via dicendo.
La squadra ci ha messo del suo
Intendiamoci bene. Oggi la squadra ci ha messo del suo per venire incontro a questi signori. Il gol del pareggio del solito Icardi dopo il vantaggio di Lasagna aveva illuso molti che la forza di volontà fosse sufficiente per condurre in porto un ‘altra vittoria non scontata ma neanche impossibile. Invece nel momento in cui la squadra cinica di qualche settimana fa avrebbe spento le velleità dei friulani, si è improvvisamente accasciata. Qualcuno parlerà di episodi. Certo, anche il secondo errore di Santon è un episodio, ma nei primi dieci minuti della ripresa la palla ha stazionato solo davanti all’area di rigore nerazzurra, senza che nessuno riuscisse a far ripartire l’azione. Parlare di episodi potrebbe sembrare una faticosa arrampicata sugli specchi per tentare di giustificare una prova negativa, soprattutto nella ripresa.
Episodi figli di altro
Gli episodi pesano senz’altro, ma l’Inter delle scorse settimane riusciva a far fronte anche a questi. Oggi no, oggi la squadra si è persa, quasi fosse inconsapevolmente convinta che il momento del boia fosse arrivato. In settimana avevamo scritto della grande difficoltà psicologica che i ragazzi avrebbero potuto trovarsi ad affrontare oggi dopo due gare così diverse ma così dispendiose in termini di energie nervose come Juventus e Pordenone. I risultati purtroppo ci danno ragione. E’successso un terremoto irreparabile? No, ricordiamoci chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare. L’obbiettivo Champions è li, una gara persa non compromette niente. A patto che rimanga una. Testa bassa e pedalare, domenica c’è il nostro caro amico Squinzi che ci aspetta e poi la Lazio. Nonostante il Natale che arriva, continuiamo a pensare #senzatregua!