Milan, a letto senza cenone e carbone per tutti…e Babbo Natale che farà?
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1 Milan, un triste Natale2 Ristoratori e fidanzate affranti3 Anche albero e presepe criticano4 24 sera: cena frugale, tutti a nanna, e Babbo Natale…Milan, un triste Natale
Almeno a Roma hanno ‘Spelacchio’. Così la feroce e popolare ironia “dei romani de Roma” ha definito l’albero di Natale che la giunta di Virginia Raggi ha sistemato in piazza Venezia. Più che di sistemazione, potremmo parlare di degenza per malati terminali viste le condizioni in cui il povero arbusto si trova. Se la botanica gli avesse dato la parola, probabilmente, sarebbe lui stesso a chiedere aiuto ai passanti. E rosso di vergogna implorerebbe “Scusate bambini, io non volevo, non sono adatto a portare felicità, è stata quella là che ha deciso…”. Qualche addobbo colorato, qualche luce non bastano a far Natale, se non si è un albero di Natale ma un’altra cosa.
A Milanello non c’è la Raggi. Ci sono Fassone e Mirabelli, ma il risultato è forse peggiore.
La Gazzetta dello Sport riporta che “il giorno dopo la figuraccia di Verona è stata annullata la cena di Natale fissata per questa sera fra la squadra, famiglie e fidanzate e la dirigenza. Da domani, su decisione di Fassone e Mirabelli, la squadra sarà in ritiro punitivo a Milanello”.
Ristoratori e fidanzate affranti
Ci pare di vedere il locale dove l’evento doveva tenersi, già addobbato per accogliere la truppa rossonera ed il suo principale imbufalito: “Via tutto ragazzi, smontare alla svelta! Via gli stemmi, via le foto, via festoni e cotillon rossoneri, che se domani sera capita qualche tavolo di interisti ci rimettiamo anche quelli…”.
Le compagne dei giocatori, che avevano già razziato via Montenapoleone per assicurarsi la mise più esclusiva per domani sera, da ore fondono la loro chat: “E adesso? Quando lo riuso il tubino nero di Prada? Speriamo facciano almeno una cena per festeggiare la salvezza. E tu che fai? Mah, io avevo scelto un lungo con gli strass, tolgo gli sberluccichini e ci faccio una camicia da notte…”
E il pensiero corre, inevitabilmente, ai poveretti in ritiro, privati della calda atmosfera familiare natalizia.
E’ freddo a Milanello, ma non c’è Natale.
Anche albero e presepe criticano
L’albero che regna nel salone del centro sportivo pare guardare di traverso anche lui la truppa. A qualcuno vorrebbe dire: “Che c’hai da guardare, cosa ridi che mi muovo più io di te?”. Ma è un albero ben educato e anche lui tace nel suo dolore. I re magi del presepe hanno chiesto la rescissione del contratto per tentare di salvare oro incenso e mirra prima che l’economo metta a bilancio pure quelli. E anche il Bambinello sembra rivolgere il suo sguardo amoroso e pieno di pietà verso quei giovanotti tristi e silenziosi. Poi però guardando meglio nella grotta, ci si accorge che il Pargolo ha in mano uno strano cartello: “Almeno io fra poco scendo dalle stelle, voi cosa aspettate?”
24 sera: cena frugale, tutti a nanna, e Babbo Natale…
Il programma del 24 sera prevede una cena di una sobrietà francescana. Minestrina in brodo, nasello e sogliola della pescheria di Gattuso, panettone Melegatti (perché bisogna sempre aiutare chi sta peggio di noi), un brindisi fatto con le stesso entusiasmo con cui si riceve la multa dell’autovelox. E poi a letto, che passa Babbo Natale. Il vecchio vestito di rosso fermerà le sue renne sopra il centro sportivo, deciso a portare almeno un sorriso a quei ragazzi. Ma troverà l’imbocco del camino ostruito da un poster con la squadra al completo con su scritto: “Ehi vecchio amico, dicci che regali preferisci, che quest’anno tocca a noi fare felice te, ci siamo abituati…”.
Il vecchietto arzillo, sorridente come non mai, risalirà sulla sua slitta. Si darà una sistemata alla barba, getterà uno sguardo nello specchietto e… via a tutta randa con i suoi 8 subwoofer che sparano nel cielo natalizio parole e musiche soavi,”una gioia infinita, che dura una vita, pazza Inter amala….”