Sconcerti analizza il momento della Serie A
Mario Sconcerti,giornalista del Corriere della Sera, interviene ai microfoni di TMW RADIO e fa il punto sul campionato italiano. Sono le big ad essere prese in considerazione, e i complimenti riguardano il lavoro di Allegri che con la Juventus insidia il Napoli.Poi le parole sui nerazzurri:
Si è divertito a vedere Juventus-Roma?
“Sono partite importanti, io mi diverto a vedere la gare importanti perché inseguono risultati importanti. Io sono per il risultato onestamente, per cui mi sono divertito anche se non è stata una grande partita dal punto di vista tecnico. Però si è vista una grossa partita con giocatori che sapevano controllare il pallone, vi capita meno di guardare le gare della lotta per non retrocedere, io le devo guardare per mestiere e vi assicuro che questa è stata una grossa partita di livello europeo, anche se quando il risultato è importante, se vuoi vedere una brutta partita vedi una gara di Champions”.
Il ruolo di Dybala in questo 4-3-3?
“Allegri non cambia formazione, ma schema ogni partita, questo è il vero insegnamento della scuola italiana, cioè gestire le partite. La scuola italiana non è fare catenaccio ma è giocare considerando l’avversario, quindi non fare una formazione per se stessa ma in base alla gara che deve affrontare. Allegri questo lo sa fare alla perfezione, secondo me rischiando perfino tanto perché un giocatore come Dybala lo fai rimanere fuori ma se discutiamo di calcio, non è facile neppure inserirlo in questo tipo di squadra”.
La Roma continua a faticare a segnare: è un problema?
“Credo che ci sia anche qualcosa di più. La Roma ha perso tre partite su 18 e le ha perse contro Inter, Napoli e Juve, senza segnare gol. Questo è un limite e vuol dire che se con il Cagliari riesci a fare gol in qualche maniera, con questo tipo di squadre sembra un limite, quasi un confine. Stasera ho visto una squadra tarata per un campionato competitivo e un’altra grande squadra alla quale manca qualcosa”.
Milan ancora ko?
“Gattuso c’entra relativamente poco. E’ stata presa una decisione che definisco scandalosa. Il ritiro lo considero una coercizione, nessuno ha mai detto di andare una settimana in ritiro nel mio lavoro, nessuno mi ha impedito di tornare a casa. Stare in ritiro è per imbecilli, pensare che un piccolo carcere, che una costrizione… significa che hai processato e condannato. Ora che il Milan non sia una grande squadra non c’è dubbio ma sono i giocatori che hai comprato te e allora che vuoi? Fai quello che compra e quello che giudica? MI sembra tanto, sono convinto che il Milan possa fare qualcosa di più ma non molto di più”.
E l’Inter?
“Per quanto riguarda l’Inter, è un problema anche tecnico. Non ha gioco, il problema dell’Inter è in mezzo al campo e più esattamente tra l’attaccante e metà campo. Ci sono delle cifre che raccontano chiaramente i problemi dell’Inter: certamente uno fra i primi quattro centravanti del mondo, Icardi su nove gare in trasferta, su azione ha segnato in due partite, se prendi Perisic che è l’altro attaccante di livello internazionale, ha fatto tre gol su 13 partite, se metti insieme questi dati sai che in trasferta avrai delle difficoltà perché non sai contrarre gli avversari a metà campo”.