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1 Lo squilibrio nei giudizi2 Bocciatura da diverse parti denunciata, ma…3 Si può parlare di episodi?4 Inter in crisi, giudizio prematuroLo squilibrio nei giudizi

Che l’Inter prima o poi avesse una flessione era cosa da mettere in preventivo fin dall’inizio. Arrivando attraverso 2 sconfitte consecutive, rappresenta occasione di psicanalisi, scopriamo come e perchè potrebbero paradossalmente essere meno nocive di quanto sembri. Punto focale, gli avversari, Udinese e Sassuolo, che con il dovuto rispetto non avrebbero potuto mai rappresentare un incubo per una squadra che si chiama Inter. Invece lo sono diventate, se non un incubo un brutto sogno ma, come sempre accade, amplificato grossolanamente dai media. I quali, esaltando gli avversari, tendono a  minimizzare rievocando l’Inter pre-Spalletti, sulla base di due sconfitte, dimenticando elogi in precedenza espressi.
Da qui si evince che lo squilibrio nei giudizi tra una prestazione e l’altra, è spesso il prodotto di analisi affrettate, esaltando facilmente in senso positivo o negativo i voti in pagella dei singoli.

Bocciatura da diverse parti denunciata, ma…

Aver perso con Udinese e Sassuolo può fare sensazione e scalpore per chi non ha visto le partite. Contro l’Udinese, la squadra aveva disputato un primo tempo esemplare, concedendo agli avversari solo l’occasione del vantaggio, subito annullato da Icardi. Era l’Inter arrembante e positiva delle ultime partite, e chi seguiva l’incontro aveva la sensazione che l’Inter avrebbe recuperato il risultato pieno. Poi si è rotto qualcosa, e sappiamo il risultato, ma rimane la certezza che l’Inter, per un tempo, aveva dominato la partita. Contro il Sassuolo, qualche incertezza nella formazione iniziale di Spalletti, e un certo calo nella concretezza del gioco, non hanno comunque giustificato una bocciatura da diverse parti denunciata. Ma la squadra aveva le chances per ribaltare la partita, ad iniziare dal rigore di Icardi, e solo per errori di mira e prodezze degli avversari non l’ha fatto.

Si può parlare di episodi?

Si, episodi che in precedenza favorevoli, stavolta hanno premiato gli avversari con un risultato non certo rubato, ma nemmeno pienamente meritato. Due sconfitte maturate più per demeriti propri che per merito degli avversari, i quali come detto non dovevano spaventare una squadra in testa alla classifica. Proprio per questo, sorge una considerazione: 16 giornate, 40 punti, senza sconfitte e con 12 vittorie e 4 pareggi, tra cui 2 scontri diretti. E se due sconfitte fossero giunte non da squadre di mezza classifica, ma da dirette concorrenti al titolo? Ora si potrebbe ragionevolmente parlare di effettivo ridimensionamento dell’Inter, come alcuni lo definiscono (a mio parere, erroneamente). Averle subite da Udinese e Sassuolo, invece, può autorizzare a ritenerle semplicemente una flessione di rendimento di alcuni elementi determinanti come Perisic, Brozo e Icardi. E parallelamente, un calo fisiologicamente compatibile della tenuta atletica.

Inter in crisi, giudizio prematuro

Per le ragioni suddette, non senza riconoscere che qualche correttivo sia comunque necessario, credo sia prematuro parlare Inter in crisi. Il mister, già noto come buon psicologo, potrebbe trarre risvolti positivi ricordando che la squadra si era ben difesa contro Napoli e Juve, pareggiando senza troppi affanni. Da qui, nasce la sensazione che le sconfitte, inopinate, nelle ultime due gare, possono ancora rappresentare un incidente di percorso. Tuttavia, se queste considerazioni non sono campate in aria lo diranno già i prossimi impegni, il derby di Coppa Italia e l’incontro con la Lazio di Sabato prossimo. Saranno gli esiti di queste due partite a definire la dimensione attuale e futura dell’Inter, non due sconfitte contro formazioni che hanno rispettivamente 16 e 20 punti meno dei nerazzurri. Calma e gesso, quindi. Spalletti docet…