Garlando commenta il Derby
Luigi Garlando, prima firma della Gazzetta dello Sport, commenta il Derby di ieri sera attraverso le pagine del quotidiano milanese. Per lui, la vera protagonista di questa firma è stata la “bruttezza”. Queste le sue parole: “La vera protagonista del derby è stata la bruttezza. Totalmente irriconoscibile una manovra organica di due squadre che hanno faticato a mettere in fila tre passaggi. Ma ancora più imbarazzanti le lacune individuali. Si fatica a recuperare dalla memoria una partita che abbia ammassato tanti strafalcioni tecnici in una volta sola. Gli errori nel lungo di Bonucci e Ranocchia, nel breve di Biglia e Gagliardini, i cross sbalestrati di Rodriguez e Candreva… La ciabattata immonda dello spettrale Joao Mario a un metro dalla porta è stata la sintesi perfetta dello scempio”. Parole dure e tristemente vere.
Milan affamato, Inter smarrita
Secondo Garlando, è stata la maggiore fame a permettere al Milan di passare il turno. L’Inter invece è parsa smarrita, lontana parente della squadra che fino a “5 minuti fa” è stata in testa alla classifica. Ecco le sue parole a proposito: “Ha vinto il Milan undicesimo in classifica contro l’Inter che 5 minuti fa era in testa alla Serie A. Ha segnato Patrick Cutrone che quest’estate avrebbe dovuto partire e ha parato Antonio Donnarumma, arrivato perché fratello di Gigio. L’identikit dei protagonisti spiega quasi tutto: gente affamata di una favola o rimasta troppo a lungo ai margini della favola degli altri […]. L’Inter non ha saputo mettere sul prato lo stesso cuore e non ha speso il talento superiore. Prendete Perisic: l’esterno che fino a un mese fa tutti lodavano perché rincorreva i terzini, ora crossa dalla trequarti perché gli costa troppa fatica raggiungere il fondo. Sparito. E’ la spia dell’involuzione dell’Inter che ha aggiunto una nuova sconfitta alle due di campionato e ha segnato un gol nelle ultime 5. E’ come se l’effetto Spalletti, che ha trasmesso organizzazione, solidità e soprattutto cattiveria agonistica, fosse evaporato di colpo”.