Inter: il black out figlio della presunzione? Torniamo brutti, sporchi e cattivi

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1 Inter: squadra fisicamente a posto2 Non erano top player prima non sono brocchi ora3 La presunzione del primato4 Squadra di lotta non di governoInter: squadra fisicamente a posto

Inter: Spalletti vede i giocatori tutti i giorni quindi dubitare delle sue parole può essere solo un esercizio strumentale per rinfocolare le polemiche. Dunque dobbiamo credergli quando dice che dal punto di vista fisico la squadra non ha problemi. Ci mancherebbe altro, aggiungiamo con ogni riguardo possibile. Il derby è stata la seconda gara infrasettimanale disputata dai nerazzurri dopo il Pordenone. Juventus Napoli e Roma è da settembre che giocano in pratica tre gare oggi sette giorni senza che nessuno si senta in dovere di sollevare dubbi sulla tenuta atletica.
E di certo con avversari di ben altra levatura rispetto ai pur simpatici friulani di terza serie. Dunque non sono stanchi, questo è assodato.

Non erano top player prima non sono brocchi ora

L’Inter non era uno squadrone due mesi fa così come non è un branco di disperati dopo le ultime tre gare. Chi si era illuso male fece, chi si dispera oggi peggio che andar di notte. Un po’ di sana moderazione non guasta mai. Esaltazione e depressione sono facce della stessa moneta, denaro non spendibile al banco della corsa al quarto posto.Assodato che non è una squadra stanca e neanche di scarsoni da un punto di vista tecnico, la spiegazione del black out deve essere ricercata in altre cause. Proviamo a metterne una sul tavolo.

La presunzione del primato

L’Inter ha vinto fino a che ha avuto paura di sé stessa, finchè ha trasformato le proprie debolezze in adrenalina e consapevolezza. Quando ha avuto la presunzione di mettere da parte l’umiltà, specchiandosi vanitosamente nel primato raggiunto e pensando di essere davvero la più bella del reame, ha perso la concentrazione, le distanze tra i reparti, il coraggio di puntare l’uomo per creare superiorità numerica sulle fasce. Aggiungiamo la mancanza di centrocampisti in grado di inserirsi, di andare a rimorchio sui palloni che bene o male Candreva più di Perisic mettono in area ed il gioco è fatto.

Squadra di lotta non di governo

L’Inter ha vinto ed ha convinto fino a quando è stata squadra operaia, gruppo di lotta fino all’ultimo secondo e su ogni pallone. Non è squadra di governo l’Inter di Spalletti, è squadra abile a rovistare nella spazzatura degli altri per tirarne fuori giocate clamorose come molte di quelle che hanno permesso i gol a raffica di Icardi.
Spalletti ha due giorni scarsi per far ritrovare ai suoi ragazzi quelle caratteristiche che l’avevano portata a primeggiare. Contro la Lazio ci aspetta una partita importantissima pur se non ancora decisiva, ancor più del derby di Coppa Italia. Continuare ad imbellettarsi serve solo ai nostri avversari, torniamo ad essere brutti sporchi e cattivi come prima.