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1 Santon, un futuro bugiardo2 Il ritorno dopo l’Inghilterra3 Spalletti “speleologo”4 Buon compleanno DavideSanton, un futuro bugiardo
Davide Santon oggi compie 27 anni. Una vita a due colori, nero e azzurro, con qualche intermezzo in altre tinte non indimenticabile. Di indimenticabili, per lui e per tutti i tifosi nerazzurri, ci sono tuttora quei primi mesi del 2009, quando la sua forza e la su freschezza convinsero Josè Mourinho a metterlo alle calcagna di CR7, all’epoca ancora allo United. Fu lo stesso fuoriclasse portoghese, colpito dalla tenacia dell’imberbe giovanotto, a pronosticargli un futuro radioso. Il tempo è stato bugiardo e non ha mantenuto quanto promesso in quelle settimane a Santon. E neanche la fortuna gli ha voluto un gran che bene, riservandogli una serie di infortuni che ne bloccarono la carriera quasi subito.
Lui forse ci ha messo del suo, forse non ebbe in quei momenti la forza d’animo necessaria per buttarsi alle spalle le disavventure.
Il ritorno dopo l’Inghilterra
Se ne andò da Milano, a ricercare sé stesso in Inghilterra. Ma anche lì, dopo un buon esordio, prevalsero i toni grigi.
Tornato a Milano nella seconda esperienza di Mancini sulla panchina nerazzurra, l’ex bambino ha occupato le pagine dei giornali più per i trasferimenti mancati che per altro. Fino a quest’anno. Anche nello scorso mercato estivo sembrava destinato ad emigrare. Mancanza di offerte convincenti, visite mediche andate a ramengo lo hanno lasciato alla corte di Spalletti. E il mister di Certaldo, forse più per necessità che per convinzione, ha lavorato sul fisico e sulla mentalità di Santon. Tanto ben di Dio dimostrato all’esordio non poteva essere scomparso come per incanto. Doveva essercene ancora di quel talento, forse nascosto in un anfratto oscuro della personalità di Santon, ma da qualche parte era sicuro che ci fosse.
Spalletti “speleologo”
Spalletti ha lavorato con lui come uno speleologo, armato di torcia e convinzione, per aiutare Santon a guardarsi davvero dentro e ritrovare la consapevolezza di avere ancora molto da dire in campo.
Mesi di sedute di motivazione e di sudore in campo. Alla fine nel derby vinto 3-2 oltre alla tripletta di Maurito, la gioia di rivedere Santon in campo, anche se per un solo spezzone di partita. E poi la maglia da titolare nelle domeniche successive, grazie anche alla struttura fisica eccezionale di cui Spalletti necessitava per affrontare avversarie imponenti quanto a centimetri e chili. Intendiamoci, niente di trascendentale, Maicon era altra roba.
Buon compleanno Davide
Ma con quello che passa il convento e con quello che il mercato richiede per una schiappa straniera, molto meglio l’orgoglio di un nerazzurro fatto in casa che altre avventure. Non abbiamo un fuoriclasse, abbiamo un buon giocatore. Un bambino diventato uomo con il nerazzurro sulle spalle. Se continua a giocare come ha fatto in queste settimane facciamocelo bastare.
Buon compleanno Davide!