Ausilio, la sua storia in nerazzurro
Ausilio all’Inter, una storia (d’amore?) che sembra non finire mai. Il Ds è in nerazzurro ormai da venti anni. Il Corriere dello Sport in edicola oggi ripercorre le tappe della carriera nerazzura del Ds più chiacchierato d’Italia: “E’ arrivato in nerazzurro per la precisione il 21 gennaio 1998, quando alla guida della società c’era Massimo Moratti, e non solo è resistito ai vari cambi di proprietà, ma addirittura ha fatto carriera: ha iniziato come segretario del settore giovanile e adesso ha la responsabilità dell’intera area tecnica. Una scalata continua che lo ha portato anche un anno allo Spezia, come uomo di fiducia di Moratti nel cda del club ligure, prima di un immediato rientro alla “base” dove adesso è felicissimo delle responsabilità che ha”.
I colpi più importanti
Il Corriere dello Sport racconta anche i colpi migliori di Ausilio, soprattutto quando era alla guida del settore giovanile: “Negli anni alla cantera nerazzurra ha acquistato e scoperto pagandoli cifre spesso irrisorie Balotelli, Martins, Pandev, Bonucci, Destro, Duncan, Benassi, Obi, Donati, Mbaye e Obi, tutti giocatori che hanno indossato la maglia della prima squadra o che hanno portato plusvalenze importanti”. Quando poi è passato alla prima squadra, il quotidiano romano ricorda gli ingaggi di Perisic, Skriniar, Vecino e Brozovic. Prezioso, inoltre, il contributo dato da Piero negli ingaggi di Icardi, Coutinho e Kovacic. Insomma, molti sono i calciatori di talento portati all’Inter.
I flop più clamorosi
Ausilio è ricordato anche per aver acquistato calciatori non proprio congeniali ai vari progetti tecnici nerazzurri. Un nome su tutti, secondo il Corriere dello Sport: Geoffrey Kondogbia. E poi Hernanes, ricordato come primo “regalo” dell’era Thohir. I flop più clamorosi però risalgono alla campagna acquisti dell’estate 2016: Joao Mario e Gabigol. I due non si sono mai integrati ne hanno lasciato mai intravedere le “straordinarie qualità” per le quali sono stati portati in nerazzurro. Inoltre, rappresentano il motivo principale per il quale l’Inter non può operare come vorrebbe sul mercato.