Ausilio: il Sole 24 Ore giudica il DS nerazzurro ed i suoi ultimi mercati
Indice dei contenuti
1 Ausilio ai raggi del Sole 24 Ore2 2015/2016 : Kondo, Perisic e Murillo3 2016/2017 Joao Mario e Gabigol4 Una precisazione doverosa5 2017/2018 Bene Skriniar, meno Vecino e DalbertAusilio ai raggi del Sole 24 Ore
Il sito de Il Sole 24 Ore sta conducendo da alcune settimane un’ analisi dell’operato dei DS dei più importanti club italiani. Una valutazione del loro operato alla luce dei dati di bilancio e di quelli sportivi. Oggi è stata la volta di Piero Ausilio. L’articolo mette subito in evidenza le due enormi difficoltà incontrate dal dirigente nerazzurro in questo periodo, i due cambi di proprietà ed il FFP. Fatti estranei e straordinari rispetto alla normale gestione di un club, elementi che disegnano un quadro di incertezze e di limitazioni sconosciute ad altri club, all’interno del quale Ausilio si è dovuto muovere come un “ministro senza portafoglio”.
L’analisi del Sole, come per gli altri DS già esaminati prende in considerazione i mercati ed i risultati delle ultime tre stagioni. Come è andata per il nostro DS?
2015/2016 : Kondo, Perisic e Murillo
“La prima stagione disponibile mostra una buona performance, sia sul fronte degli acquisti che delle cessioni. Per i primi, il saldo positivo superiore ai 40 milioni è generato dall’ottimo acquisto di Ivan Perisic… . Comprato per una cifra vicina ai 20 milioni, il giocatore croato si è rivelato un buon investimento, tanto che oggi il suo valore è salito a 45 milioni… .” Anche l’acquisto di Murillo è giudicato positivamente avendo “un mercato importante a disposizione e una certa facilità, dunque, nel generare valore economico a fronte di un’eventuale cessione”. Negativo invece il giudizio sull’acquisto di Kondogbia. “L’errore sta nel prezzo di acquisto. 35 milioni di euro per un giocatore dal potenziale alto ma con un coefficiente di rischio altrettanto elevato sono, indubbiamente, troppi.” Anche sul fronte cessioni il giudizio de Il Sole 24 Ore è positivo, soprattutto in riferimento alla “cessione di Mateo Kovacic al Real Madrid, un affare tutto di Ausilio perché era stato proprio lui a scovarlo e portarlo a Milano.”
2016/2017 Joao Mario e Gabigol
Il giudizio cambia radicalmente, in peggio, nella prima sessione di mercato gestita da Suning. “Pesano come macigni le minusvalenze (potenziali, perché ovviamente parliamo di valori di mercato imputati) relative a Gabriel Barbosa e Joao Mario. Il peccato di ingenuità di Suning, che si è affacciata sul mercato europeo con due colpi milionari per stupire la folla, …che finisce con l’adombrare alcune buone operazioni, anche in prospettiva, quali l’acquisto di Gagliardini e l’affare Banega a parametro zero.”Le cessioni portano si ad un saldo attivo pur limitato. Ma “l’Inter vende soprattutto giovani a squadre di media classifica, generando piccole plusvalenze, mentre fatica a piazzare i presunti cavalli di razza, o i giocatori pagati troppo in sede di acquisto e con un ingaggio da top player sul groppone. Insomma, l’Inter non riesce a ottenere un extra-budget per il suo mercato vendendo bene i suoi giocatori.”
Una precisazione doverosa
Il mercato dell’Inter di quest’annata merita un commento. Le critiche agli acquisti milionari di Gabriel Barbosa e Joao Mario non fanno una grinza. Ma è anche necessario ricordare un fatto di non secondaria importanza che l’analisi non contempla. In quelle settimane di mercato, Thohir ed il suo gruppo dirigente non erano ancora usciti di scena mentre Suning non si era ancora insediata con la propria filiera di comando. Nel clima di incertezza che regnava, Suning ma più probabilmente entrambi i gruppi chiamarono a gestire la campagna acquisti Kia Joorabchian. In quelle settimane, l’ agente e mediatore angloiraniano si mosse come un vero e proprio plenipotenziario per conto dell’Inter, mentre la figura di Ausilio restava sullo sfondo, emarginata dalle decisioni più importanti come le due citate.
Dunque i risultati di quella campagna acquisti non furono certo brillantissimi. Ed i tifosi nerazzurri ne scontano anco oggi effetti sanguinosi. Ma è profondamente ingiusto addossare la responsabilità di quelle due trattative a Piero Ausilio. Al dirigente nerazzurro molto si potrà rimproverare, ma di certo non questi due acquisti.
2017/2018 Bene Skriniar, meno Vecino e Dalbert
Lo studio evidenzia che, pur con i buoni risultati sportivi che stanno arrivando, “alla voce acquisti si registra comunque un segno meno. Ottima l’operazione Skriniar, che si sta rivelando un top player nel suo ruolo e che, dunque, ha più che giustificato l’investimento iniziale. Meno buone, per ora, le operazioni che concernono Vecino e Dalbert. “ Ritorna dunque la sensazione è che il prezzo di acquisto sia comunque troppo alto rispetto al rischio di performances negative. “Per spiegarci meglio: comprare Kondogbia a 35 milioni di euro, o Dalbert a 30, finisce con il generare aspettative elevate sui giocatori stessi. E sono aspettative e pressioni non semplici da gestire, in uno stadio come San Siro men che meno, e che dunque aumentano pure il coefficiente di difficoltà nell’ambientamento.”
Il giudizio finale
“L’operato di Ausilio è senz’altro sufficiente, con punte di eccellenza se si guardano agli acquisti della prima stagione. Indubbiamente, il contesto societario ha un effetto sulla libertà e autonomia del direttore, che si confronta ogni giorno anche con i paletti del FFP. Il tarlo del mercato nerazzurro sembra soprattutto quello di valutare troppo giocatori il cui prezzo di acquisto finisce con il pesare assai sulle casse della società e, dunque, sulle possibilità di fare operazioni di mercato anche nelle sessioni di mercato successive.” Ma, come abbiamo cercato di ricostruire, la responsabilità di Piero Ausilio nello sviluppo del “tarlo” sono ben inferiori a quelle che si voglia far credere.
Fonte: Nova.Ilsole24 ore,com