Editoriale post Inter Roma
Inter Roma | L’Inter pareggia in casa con la Roma quando la partita sembrava essere segnata negativamente. La corsa al quarto posto rimane difficilissima. Mercoledì Roma e Lazio recupereranno le loro partite: i giallorossi a Genova contro la Sampdoria e i biancocelesti in casa contro l’Udinese. Nel giro di poche settimane la classifica rischia quindi di passare da “bello spettacolo” a “soap opera russa con i sottotitoli in cecoslovacco”.
Rafinha, Dalbert ed i problemi
Lunedì sarà (quasi) sicuramente il giorno di Rafinha, mentre bisognerà aspettare ancora qualche giorno per capire se l’affare Sturridge si farà oppure no. Rafinha dovrà garantire ciò che Peresic – sul bilancio della partita pesano i suoi errori sotto porta – attualmente non sta garantendo: fare la differenza. L’inglese potrebbe essere il nuovo titolare al posto di un Candreva che, sì, ha fornito 8 assist ma non ha ancora timbrato il cartellino dei gol. Una serie di problemi che penalizzano anche Mauro Icardi. Il capitano non è ancora un centravanti completo, un centravanti alla Harry Kane per capirci, quindi deve essere ancora costantemente supportato. Quando lo è, come nel secondo tempo, è pericolosissimo e solo un grande Allison gli ha più volte negato la gioia del gol. Poi il capitolo terzini. Santon ha commesso un errore che non è così “ammissibile” per un giocatore di Serie A. Ma Dalbert perché trova così poco spazio? Le sue continue panchine, o i pochi minuti che gli vengono concessi come questa sera, sembrano la definitiva bocciatura per un obiettivo di mercato inseguito per tanto tempo la scorsa estate.
Luciano Spalletti
Luciano Spalletti, indubbiamente, sta vivendo il momento più complicato da quando è arrivato all’Inter. Il calciomercato, se davvero non è finito come molte fonti autorevoli dicono, potrebbe dargli una grossa mano. Pure lui, però, dovrà metterci del suo. L’Inter è cambiata da quando ha affrontato la Juventus, è inutile girarci intorno. La Juve ha fatto capire a tutte come fermare l’Inter e, nonostante questo, l’Inter non ha mai modificato il suo modo di giocare. Bisogna essere camaleontici quando non si hanno i mezzi per essere dominanti.