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Inter Roma: equilibrio al ribasso, il gol di Vecino un atto di equità. Ma c’è da sudare…

Inter Roma, due squadre ancora in convalescenza

Inter Roma: l’Inter tiene dietro la Roma anche dopo lo scontro di stasera al Meazza. Alla fine il motivo di maggior soddisfazione è questo, il resto è rammarico. Rammarico perché stasera, a differenza dell’ultimo mese, la squadra ha creato diverse palle gol. E non solo da cross. Si sono riviste un paio di verticalizzazioni che Icardi non è riuscito a trasformare per sfortuna o per la bravura dei difensori avversari. C’è il rammarico forse per un rigore nel primo tempo che il VAR poteva vedere al posto di Massa, di certo per il palo di Icardi. Parlare di pali con Di Francesco è come ricordare la corda in casa dell’impiccato, ma se quella scivolata del capitano andava dentro, la partita poteva avere un’altra svolta. Di fronte ad una Roma modesta, che non è riuscita a costruire una azione pericolosa limpida, l’Inter di tre mesi fa avrebbe brillato, quella di stasera ha patito le pene dell’inferno per rosicchiare quel punticino che tiene i giallorossi a distanza.

Equilibrio non esaltante, poi arriva l’errore

Una partita con un equilibrio trovato da entrambe le squadre nel punto forse più basso della scala delle loro qualità.
Equlibrio che poteva essere rotto da due sole cose, una giocata individuale o un errore. Puntuale come un Rolex è arrivato l’errore, nerazzurro anche stavolta. La bambola di Santon che è costato il gol è la punta dell’iceberg di un tempo giocato, appunto, alla velocità di un iceberg. Da fermi, senza alcuna reattività, aggressività, con una sufficienza disarmante. Gli errori di Gagliardini e Borja Valero sempre gli stessi. Cincischiando sulla palla due, tre quattro volte è fin troppo naturale che l’avversario ti spiani. E se Perisic e Candreva continuano nel loro momento no, l’unico in grado di creare qualcosa sulle fasce resta Cancelo. Troppo poco per inseguire il quarto posto.

Nella ripresa il cuore ha la meglio

C’era da aspettarsi un po’ di fuoco nelle vene dei nerazzurri dopo la ripresa, Le urla di Spalletti nello spogliatoio si saranno sentite fino al terzo anello. Stesso passo, stessa incocludenza per tutta la prima metà. E nonostante ciò un paio di ottime occasioni non finalizzate. Tanta buona volontà, il cuore gettato oltre l’ostacolo negli ultimi venti minuti. I venti minuti che all’Olimpico sterzarono a nostro favore una gara fino ad allora dominata dalla Roma. Ma in quell’agosto Perisic e Candreva riuscivano a mettere palle giocabili per Icardi con regolarità. Stasera lo sforzo finale ha evitato almeno la beffa. Il gol di Vecino è stato solo un atto di equità. Ma serve solo a nascondere lo sporco sotto il tappeto, i problemi restano tutti. Ai punti una vittoria nerazzurra non avrebbe scandalizzato per le occasioni create. Per il gioco espresso il pareggio racconta di due squadre che ancora devono ritrovare la strada maestra. Rafinha sarà l’olio nel lume? Speriamolo tutti, perché questa Inter il cuore ce l’ha ma è una risorsa che potrebbe non bastare per agganciare il quarto posto.