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Lippi tesse le lodi di Spalletti: “Sta ottenendo grandi risultati, è stato bravo a…”

Lippi loda Spalletti

Marcello Lippi, allenatore che ha vinto tutto con Juventus e Nazionale e attuale CT della Cina, parla ai microfoni di Radio Rai di Luciano Spalletti. E quello che ne viene fuori è un autentico elogio: «Spalletti da compattatore del gruppo quale è ha ottenuto risultati superiori alla norma per un allenatore che doveva mettere a posto la squadra. Poi dopo ha avuto qualche problema e molto intelligentemente ha fatto notare alla società che mancava qualcosa da migliorare sul mercato: ora credo che l’Inter potrà sistemarsi dietro le prime due e, chissà, rientrare nella lotta per il titolo». Parole al miele per il tecnico nerazzurro.

Uno sguardo al campionato

Lippi racconta ai microfoni di Radio Rai le sue impressioni sulla attuale Serie A: «Vedo un campionato interessante, quest’anno è partito con delle aspiranti importanti come l’Inter che ha fatto un inizio fantastico, poi si è persa con la Roma. C’è comunque una contendente convinta della solita Juve come il Napoli; non escludo, però, un ritorno delle altre, compresa la Lazio. Potrebbe essere l’anno del Napoli, innanzitutto perché è prima in classifica e poi perché ci crede. L’Europa League darà qualche problema agli azzurri, poi potrebbe condizionare la rosa poco profonda e la poca voglia di cambiare di Sarri». Insomma, secondo l’ex CT campione del mondo il campionato quest’anno è più incerto che mai.

Capitolo Cina

Marcello Lippi parla anche della situazione del calcio in Cina e chi meglio di lui potrebbe farlo, consideranndo che è l’attuale CT della Nazionale cinese. Ecco le sue parole: «Si stanno concentrando sulle scuole calcio, sul calcio nelle scuole e sul Settore giovanile. Io ho cercato di far capire loro l’importanza, pensate che non c’erano campionato giovanili. Ora invece è obbligatorio avere le squadre Under. Hanno assunto un direttore tecnico francese, stanno cercando di fare dei centri federali sull’esempio della Germania». Se anche la Cina ha compreso che bisogna ripartire dalla formazione giovanile, tra non molto l’Italia, reduce dalla disfatta della mancata qualificazione a Russia 2018, avrà molto da imparare anche dall’estremo oriente.