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(GdS) I limiti dell’Inter per la Champions raccontati da Alberto Cerruti

Indice dei contenuti

1 Alberto Cerruti parla dei limiti dell’Inter nella corsa Champions2 Icardidipendenti3 Un 4231 senza trequartista4 Calo fisicoAlberto Cerruti parla dei limiti dell’Inter nella corsa Champions

In risposta alla lettera di un tifoso nerazzurro ormai disilluso, Alberto Cerruti parla dei limiti che ha l’Inter. I limiti numerici della rosa ma limiti anche fisici e mentali che hanno portato a questo calo verticale delle prestazioni dopo il 5-0 ai danni del Chievo. La Champions non è impossibile

“Caro Cerruti, contro la Roma ci è andata bene e ho avuto la conferma che l’Inter non riuscirà a centrare il traguardo Champions. Troppa differenza anche rispetto alla Lazio. Spalletti non mi è mai piaciuto, i suoi acquisti, specie Borja Valero, sono sopravvalutati e poi è già finita la benzina. Con una sola punta, anche se è Icardi, non si va lontano.” Queste le parole del tifoso nerazzurro che scrive ad Alberto Cerruti. Dall’eccitazione per il primo posto in solitaria alla depressione per la Champions sempre più lontana. L’Inter, comunque, occupa il quarto posto e così sarà anche dopo il recupero della Roma in virtù del vantaggio negli scontri diretti.

Icardidipendenti

Quando si ha un attaccante del livello di Mauro Icardi è difficile non diventarne dipendenti. Il problema è, però, che la metà dei gol sono stati segnati proprio da Maurito e l’altra metà da solo sette giocatori. Perisic, Skriniar e Brozovic sono secondi con 3 gol segnati, seguiti da Vecino con 2; D’Ambrosio, Borja Valero e Eder chiudono con un gol segnato. L’Inter deve trovare i gol degli altri, soprattutto di Candreva che (nonostante gli otto assist) deve ancora trovare il primo gol in stagione

Un 4231 senza trequartista

L’analisi di Cerruti si sposta sul trequartista. Spalletti ha provato chiunque: Vecino, Borja Valero, Brozovic e Joao Mario. Nessuno, però, si è dimostrato all’altezza. Nessuno di loro ha gli strappi di Radja Nainggolan o la fantasia di Wesley Sneijder e questo rallenta molto le azioni offensive dell’Inter che si limita a buttare in area il pallone alla ricerca della testa di Icardi o di qualche centrocampista che si inserisce. Aspettando Rafinha, l’unico giocatore che può cambiare qualcosa sulla trequarti

Calo fisico

L’Inter senza Europa avrebbe dovuto giocare un campionato ai 200 all’ora come fece la Juventus del primo scudetto di Conte. Eppure i nerazzurri non sembrano in grado di tenere i ritmi alti all’interno di una gara intera. Contro la Roma, per esempio, i ritmi si sono alzati solo sul finale. Borja Valero non è mai stato un velocista ma restringe sempre più il suo raggio d’azione e gli altri giocatori non riescono a dare quel cambio di passo che garantirebbe, per lo meno, fisicità e dinamismo ad una squadra che manca di idee offensive.