(GdS) La lotta di Luciano Spalletti “Per la Champions League serve altro”

Dopo mesi da “aziendalista” Luciano Spalletti mostra i denti

Nel post-partita di InterRoma Luciano Spalletti ha difeso a spada tratta Santon, costretto poi ieri a chiudere l’account instagram a causa degli insulti dei tifosi, e la squadra. Ora dirige i propri discorsi a Suning, indicato come parte in causa del calo dell’Inter visti i pochi interventi sul mercato

Quando Spalletti alla Rai ha detto “Non mi sono mai lamentato di questa società, anche se avrei potuto” tutti hanno notato una svolta nella comunicazione del Mister. I primi mesi della sua gestione sono stati incentrati sul recuperare più giocatori possibili. Il tecnico di Certaldo ha provato a raggiungere gli obiettivi senza “aiuti” esterni. Quando, però, si è visto necessario un intervento dal mercato ha fatto sentire la sua voce. Nessuna polemica nei confronti della società o della proprietà cinese, giusto uno sfogo personale. Anche sull’acquisto di Rafinha non è stato entusiasta “Non si può chiedere a qualcuno che non gioca da un anno e mezzo di metterci a posto le cose. Siamo noi che dovremo aiutare lui, non viceversa.”

Il lavoro di Luciano Spalletti

Il lavoro del Mister si è visto, nonostante il digiuno di vittorie di quasi due mesi, nella mentalità della squadra. Per ora l’Inter ha giocato cinque scontri diretti (sei se contiamo il derby) e non ne ha perso nemmeno uno: ha espugnato l’Olimpico contro la Roma ed è riuscita a tornare da Napoli e Torino con un punto e senza aver subito gol. Anche nei momenti più difficili l’Inter riesce a non crollare e resta in partita riuscendo a cambiare il risultato anche nei minuti finali. Contro la Roma, come contro il Torino, ci si avviava ad una sconfitta ma nei minuti finali (Eder con il Torino e Vecino contro la Roma) San Siro è potuto esplodere di gioia.

Serve un piano B

Il problema vero di Spalletti in questa Inter è la mancanza di alternative che possano cambiare la partita in corsa. Nonostante il calo di prestazioni di Perisic e Candreva non c’è nessuno, in panchina, capace di sostituire i due esterni e garantire un rendimento alto. Karamoh deve crescere e servirà in prospettiva per le prossime stagioni, Eder serve solo nelle emergenze e altri giocatori utili sugli esterni sono solamente i terzini. Serve un ultimo intervento dal mercato per tranquillizzare Spalletti sulle vere ambizioni europee della dirigenza