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Inter: tra nomi, calciomercato e necessità tattiche per la zona CL

Indice dei contenuti

1 Inter: ancora una settimana al gong prima di completare la rosa. Ecco cosa si è aggiunto e cosa manca ancora2 Il calcio inteso come fasi di gioco3 Il mercato non completato4 I nomi accostati e cosa manca ancoraInter: ancora una settimana al gong prima di completare la rosa. Ecco cosa si è aggiunto e cosa manca ancora

Inter: manca ancora poco più di una settimana alla fine della sessione invernale di calciomercato e i “direttori” sono ancora all’opera per cercare di completare la rosa. Lisandro Lopez ha dato quantità e Rafinha invece alzerà di molto il tasso tecnico della trequarti nerazzurra. Come ribadito dallo stesso Spalletti mancherebbe ancora un centrocampista di spessore e probabilmente un esterno offensivo.

Molto dipenderà ovviamente anche dalle uscite, oltre che dalle opportunità di mercato rimaste in piedi. Questo discorso però verrà affrontato successivamente nel dettaglio mentre adesso si cercherà di dare un taglio tecnico tattico.

Il calcio inteso come fasi di gioco

Come è composta una squadra vincente? In maniera molto elementare si potrebbe dire che sarebbe fatta di grandi giocatori e con un’identità di gioco. In realtà ogni match avrebbe determinate fasi da affrontare in maniera differente. La grande squadra deve avere nelle corde il cambio di passo, la capacità di accorciarsi e di allungarsi, quella di palleggiare e quella di sfruttare il momento opportuno per concretizzare. Deve essere telecomandabile ma allo stesso tempo matura nel saper ragionare di concerto per capire cosa sia necessario fare. Certamente il tutto si può realizzare solo con lavoro quotidiano e un progetto ben chiaro, ma alla base ci deve essere un assortimento organico ben preciso.

Si prenda ad esempio Borja Valero, arrivato a Milano tra critiche e malumori vari. Un giocatore del genere ha portato geometria e sicuramente gestione della palla. Non è quindi uno di quegli elementi che serva in una fase molto intensa viste anche le caratteristiche fisiche. In cabina di regia ha mostrato il meglio di se ed è lì che Spalletti vorrebbe sempre schierarlo. Il trequartista infatti non sarebbe un ruolo nelle sue corde ormai da un po’ di tempo. Spesso si è però trovato costretto a giocare in quella posizione sopperendo più o meno ad esigenze particolari.

Il mercato non completato

Più che mercato di riparazione, quello dell’Inter sarebbe da definire di completamento. Le cosiddette contingenze infatti non avrebbero permesso ai dirigenti di poter concludere quanto porgrammato. Tutti ricorderanno della conferenza di Riscone di Brunico in cui Sabatini parlò chiaramente di interesse per top Player come Di Maria, Nainggolan e Vidal. Nomi non tanto per riempire un album di figurine, bensì per incastrare delle pedine in un contesto tattico preciso.

I nomi accostati e cosa manca ancora

Sturridge e Ramires sono gli ultimi due nomi balzati in ottica nerazzurra per consegnare le frecce necessarie a Spalletti, per poter puntare con decisione alla zona Champions. Il gioco nerazzurro fino ad oggi ha fatto della potenza e della velocità le sue armi migliori, ma non dell”imprevedibilità né tantomeno della capacità di gestione. L’inglese, oltre ad essere un vero e proprio vice Icardi, in carriera ha collezionato diverse presenze  come esterno destro. Forte fisicamente e anche nell’uno contro uno, potrebbe essere una soluzione atipica al problema.

Potrebbe essere quel giocatore di vigore che, entrando da destra in mezzo al campo, libererebbe il corridoio per Cancelo dando luogo a soluzioni offensive particolari come la conclusione in porta o fraseggio con trequartista. Si tratterebbe però di una scommessa perché non molto in forma per via di continui problemi fisici e per il fatto di non essersi mai confrontato con il tatticismo esasperato della Serie A. Probabilmente sarebbe stato meglio avere Deulofeu o Correa per via delle loro rispettive avventure al Milan e alla Sampdoria, ma in un contesto di totale austerity non è assolutamente semplice portare a termine la missione, ormai definibile a tutti gli effetti come “impossibile”.

Se dovesse uscire anche Joao Mario sarebbe possibile pensare a un mediano, a un cosiddetto uomo di spessore di fronte la difesa. Se non dovesse essere l’ex Chelsea e attuale Jiangsu, potrebbe essere Kovacic che tornerebbe notevolmente maturato dopo l’esperienza madrilena. Lo  spogliatoio più importanti del pianeta calcistico sarebbe un scuola importantissima.  Un giocatore del genere darebbe quello spunto alla manovra tale da mostrare una scintilla diversa rispetto a quella notata fino ad oggi. Nomi a parte è fondamentale concepire quali siano ad oggi le mancanze di questa rosa che, come  detto dal grande Esteban Cambiasso, starebbe lentamente cambiando sempre meno per arrivare a una conformazione precisa e vincente.