Spalletti invoca altri rinforzi e il CdS chiede: “Sei sicuro?”. L’analisi
Spalletti invoca altri rinforzi
Spalletti, quando ha firmato per l’Inter, mai avrebbe immaginato che si sarebbe trovato in questa situazione. Le premesse, infatti, erano altre. Ed erano anche altri i nomi che circolavano attorno ai nerazzurri. Vidal, Di Maria, Naby Keita, Keita Baldè: alcuni dei grandi nomi attraverso i quali si voleva rilanciare l’Inter e il suo appeal. Poi la brusca frenata, la quasi impossibilità di operare sul mercato, che ha di fatto costretto a rivedere obiettivi e ambizioni a dirigenza e staff tecnico. La pazienza del tecnico nerazzurro però è terminata e gli amari sfoghi dopo la trasferta di Firenze e il pareggio con la Roma lo certificano. Prima il centrale, adesso il centrocampista di valore. E il Corriere dello Sport in edicola oggi chiede all’allenatore interista: “Sei sicuro che non basti questa Inter per centrare la Champions?”.
I perché di questa domanda
Spalletti ha sempre rivendicato la bontà di questa rosa, e come biasimarlo. Sarebbe stato da folli andare in giro a dire che i calciatori che allena non sono buoni. O che ne preferirebbe altri. E proprio da questa convinzione parte la domanda, o meglio, le domande del Corriere dello Sport. “Siamo davvero sicuri che quest’Inter così com’è non basti per conquistare la qualificazione alla prossima Champions? Che servano altri acquisti, diciamo un centrocampista e un giocatore offensivo, per competere con la Lazio e la Roma per il terzo e il quarto posto?” chiede il quotidiano romano. La risposta, secondo loro, è no. E il perché lo spiegano benissimo: “Prima che nell’ultimo mese e mezzo si spegnesse l’interruttore della luce, questa Inter era prima in classifica, davanti anche al Napoli e alla Juventus. Il tecnico di Certaldo nelle scorse settimane ha spiegato più volte che la soluzione ai problemi non poteva essere il mercato e certo lo scenario non può essere cambiato adesso, a 8 giorni dalla fine delle contrattazioni. A giugno sul mercato (forse) potrà essere scritta una storia diversa, con più investimenti e nomi eclatanti in arrivo alla Pinetina. Adesso no. Perché il Fair Play Finanziario è un vincolo, perché Suning come tutte le aziende cinesi non può fare certi tipi di investimenti all’estero, ma anche perché qualche sacrificio in estate è già stato fatto e a Nanchino, dove sono abituati a rispettare le regole, c’è la convinzione che questa rosa abbia tutto per finire davanti a una Lazio”.
I sacrifici di Suning
Spalletti, in ogni caso, non potrà mai dire che Suning non abbia investito. Il Corriere dello Sport riporta tutte le trattative chiuse dalla proprietà cinese in estate e in questa prima fase del mercato di riparazione: “A luglio e agosto scorsi la società ha fatto investimenti per oltre 130 milioni considerando i cartellini comprati (95,3 milioni), i vari bonus (37,5 milioni), i prestiti e le commissioni. Ha inserito 3 titolari come Vecino, Borja Valero e Skriniar accontentando le richieste del tecnico soprattutto per lo spagnolo (lo voleva anche alla Roma) e per l’uruguaiano. Ha trattenuto Perisic dicendo di no anche all’ultimo rilancio del Manchester United, arrivato ad offrire 44 milioni tra parte fissa e variabile. Adesso ha inserito nell’organico Lisandro Lopez e Rafinha, due elementi da discreto potenziale considerando che Ausilio e Sabatini devono operare senza avere a disposizione un budget per gli acquisti”. Mica bruscolini. Quindi, secondo il quotidiano romano, il tecnico nerazzurro dovrebbe concentrarsi maggiormente sul lavoro sul campo, invece di continuare a invocare rinforzi. Perché questa Inter ha ampiamente dimostrato di poter competere contro le più forti del campionato. Non a caso, è l’unica tra le prime cinque a non aver mai perso in uno scontro diretto.