Il neo acquisto nerazzurro risponde alle domande dei tifosi
E’ il giorno di Rafinha: il neo acquisto dell’Inter ha risposto alle domande dei tifosi sui canali social ufficiali nerazzurri (Facebook, Twitter, YouTube e Inter TV).
Posizione ideale in campo: “Sono centrocampista, da sempre, ma a Barcellona ho giocato in ogni ruolo e qui sono pronto a giocare dove mi chiede il mister”.
Prime sensazioni: “Qui ho avuto subito un’impressione molto buona. Il gruppo è stato magnifico, mi ha accolto al meglio e non vedo l’ora di ringraziarli. Spero di avere una carriera importante qui all’Inter, sono pronto e motivato per tutto ciò che mi succederà”.
Impressioni sui compagni: “Mauro mi impressionava anche da bambino, poi sono un fan di Borja Valero fin dai tempi in cui giocava con il Villarreal ed è bello giocare con lui”.
Su Messi: “E’ stato un orgoglio poter giocare con lui e potermi allenare con lui ogni giorno. E’ il migliore di sempre”.
Sull’infortunio: “Mi sento bene, ho voglia di giocare. In quel momento difficile ho avuto la vicinanza della famiglia e degli amici. Devi dare il massimo ed essere forte, può capitare a tutti, ma è difficile affrontarlo”.
Sulla famiglia: “Il più forte è sicuramente mio padre per quello che è riuscito a conquistare”.
Perchè l’Inter: “Mi ha convinto subito il progetto, qui c’è grande ambizione e questo mi ha spinto a venire in nerazzurro”.
La prima esultanza: “Non ho pensato a come esulterò, sicuramente con grande gioia. Sarà speciale, ma non ho niente di particolare in mente. Aspettiamo il momento, poi deciderò”.
Su Spalletti: “E’ un allenatore completo, mi ha sorpreso. Gli piace giocare, ma è molto bravo anche tatticamente. Risalta la preparazione su tutti gli aspetti”.
Perchè il numero 8: “Come Thiago Motta? E’ un grandissimo giocatore, l’ho sempre ammirato. All’Inter ha fatto benissimo, è un orgoglio avere il suo stesso numero qui”.
Su Thiago Alcantara: “Siamo abbastanza simili tecnicamente, ma a me piace giocare un po’ di più il pallone in verticale rispetto a lui”.
Gli hobby: “Mi piace suonare la chitarra, la suono da quando avevo quattro anni, mi piace la musica. Per me è molto importante. Canto molto male, mi piace farlo solo sotto la doccia”.
Impressioni sui tifosi: “Dal primo momento in cui il mio nome è stato accostato all’Inter, mi sono arrivati tanti messaggi e questo è stato molto importante per me. Ora devo meritare in campo il loro amore”.
Obiettivi: “Sono una persona ambiziosa, il nostro obiettivo è quello di arrivare in Champions League. Possiamo farcela, con questo allenatore non ho dubbi. Do tutto per la squadra in cui gioco, per tutti coloro che hanno fiducia in me”.
Sugli assist: “Sono un centrocampista rifinitore, per uno come me l’assist è importante quanto un gol. L’importante è che la squadra vinca”.
Su Icardi: “Anche da giovane era molto forte, diverso dagli altri. Lo avevano promosso di categoria e mi ha colpito subito”.
Sulla serie A: “Tatticamente le squadre italiane sono molto forti. In Italia si gioca forse un po’ più in verticale, ma si difende molto bene, mentre in Spagna c’è un po’ più di pazienza nella manovra e si tocca di più il pallone”.
Piatto preferito: “Il riso con i fagioli”.
I migliori della storia dell’Inter: “Per me, Adriano era un mostro. Ronaldo invece penso sia il migliore attaccante della storia, ma ho visto giocare l’Imperatore e mi ha colpito molto”.
Sull’infanzia: “Da piccolo ero portiere e mi sentivo molto Benji, del cartone animato che spesso guardavo con mio fratello”.
Sul derby di Milano: “Quando arrivi in una squadra pensi subito al derby, non vedo l’ora di giocare contro il Milan”.
Su San Siro: “L’ho visto da fuori, mi ha impressionato tantissimo. Non pensavo fosse così grande, non sapete quanta voglia ho di giocarci dentro”.
Sulla permanenza all’Inter: “Arrivo qui per giocare tanto con l’Inter, ho questa mentalità. So da dove arrivo, so cosa vuol dire la pressione, sono pronto per tutto. Arrivo da uno dei club in cui c’è più pressione”.
Sul triplete: “Ero allo stadio a vedere Barcellona-Inter, i nerazzurri riuscirono ad eliminare una delle squadre migliori di sempre”.
Su Zanetti: “E’ un esempio per tutti, fisicamente può ancora giocare. Può dare tantissimo al mondo del calcio. Mi ha detto parole molto positive, per questo lo ringrazio”.
Sui prossimi mondiali: “Devo pensare ad una cosa alla volta, è difficile, ma se dovessi riuscirci sarei davvero contento”.
Saluti finali: “Qui mi sento a casa, grazie di cuore a tutti per l’accoglienza”.