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Inter: senza guardare il calendario, pensiamo e giochiamo come se non fosse domani

Indice dei contenuti

1 Inter: calendario da non guardare2 Filotto decisivo3 Focus sulla squadra4 Perisic e Candreva le chiaviInter: calendario da non guardare

Bello strumento il calendario.
E’ quello che ci dà una mano ad organizzare lavoro, tempo libero, mettere in cantiere viaggi, esperienze, sogni.
L’Inter, nel prossimo mese faccia conto che questo antico strumento di misura del tempo e del campionato non esista.
Ogni interista che si rispetti avrà già in mente lo scadenziario delle prossime cinque domeniche ante derby. Ecco, togliamoci dalla memoria questa serie di incontri. Se questo fu utile nel girone d’andata e dette alla squadra la spinta per iniziare quel magic momenti durato poi fino alla gara con l’Udinese, nel momento attuale non ha alcun senso fare conti con il futuro. Per un semplice motivo, perché la squadra, quella attuale al netto delle risultanze del mercato invernale non può permetterselo.

Filotto decisivo

Le prossime cinque partite non sono importanti, sono fondamentali per capire se il gruppo ha capito la malattia di cui soffre da dicembre e se ha maturato gli anticorpi necessari a superarla. Dopo Fiorentina e Roma, questo filotto assume la valenza di un mini torneo in cui ogni gara è una finale di coppa (decidete voi quale, vanno tutte bene).
I ragazzi in questo mini torneo dovranno dire a parole chiare se sono in grado di tornare alla volitività, alla concentrazione, alla chiarezza di idee con cui giocarono lo stesso filotto nell’andata. Inutile nasconderci il problema, siamo al momento decisivo del campionato, quello in cui occorre iniziare a produrre il massimo sforzo per riconcorrere quel quarto posto che è il nostro scudetto.

Focus sulla squadra

La difesa pare non dare cenni di cedimento con la coppia Miranda Skriniar che si è sempre disimpegnata a dovere, salvo rare occasioni. Cancelo non si tocca più. Dall’altra parte Spalletti dovrà decidere se le condizioni psicologiche di Santon dopo quanto avvenuto con la Roma siano ideali per riproporre l’ex bambino. Un altro errore potrebbe essere esiziale, per la squadra e per il ragazzo. Nagatomo d’altronde quando è stato chiamato in causa non ha mai demeritato.
In mezzo al campo se Vecino non dà segni di cedimento, Gagliardini e Borja Valero sembrano in un momento di involuzione fisica e mentale. Se Rafinha fosse davvero pronto come si legge da molte parti potrebbe essere l’occasione per verificare anche un cambio di modulo.

Perisic e Candreva le chiavi

Perisic e Candreva, (il primo soprattutto) hanno mostrato qualche timido segno di risveglio con la Roma, ma il loro galleggiamento non basta, occorre che ritornino a saltare il diretto avversario per creare quelle superiorità numeriche che nelle ultime partite non si sono più verificate. Manna dal cielo per gli avversari, cui basta solo aspettare che i due, quasi, gli sbattano contro. Si Icardi c’è poco da dire. Le palle giocabili che gli sono arrivate a cavallo della sosta si contano sulle dita di una mano. A Firenze l’ha buttata dentro di prepotenza ma aspettare palle che non arrivano non è la condizione ideale per un bomber come lui. La Lazio continua a correre, la Roma è costretta a vendere ma la qualità del suo impianto resta eccome. Da domenica a Ferrara e fino al derby Spalletti ed i suoi ragazzi dovranno capire e far capire a tutti i tifosi se siamo autorizzati a sognare o se sarà un’altra annata colorata di grigio.