Inter: la convinzione solo il 27 del mese. I tifosi non mollano, e voi?
Indice dei contenuti
1 Inter, D’ambrosio parole inquietanti2 Continuità negativa3 Fragilità psicologica? Perché?4 Vietato mollareInter, D’ambrosio parole inquietanti
Inter: “C’è mancata la voglia di vincere alla fine e la consapevolezza sull’uno a zero di raddoppiare.” Queste le parole di D’Ambrosio nel dopo gara di Spal Inter. Nell’ultimo anno il terzino nerazzurro è riuscito a far parlare di sé per qualche buona partita ma soprattutto per quanto riferito nelle interviste.
L’anno scorso il suo “dopo Torino abbiamo mollato” ha fotografato lo spartiacque di una stagione nata male, ripresa per i capelli e poi gettata alle ortiche. Dopo il filotto di buoni risultati, secondo il terzino napoletano, il pareggio in casa dei granata convinse la squadra che la Champions era traguardo irraggiungibile. E dunque da quel momento furono ferie anticipate per tutti, con contorno di figure indegne per il blasone nerazzurro fino al termine del campionato. Le sue parole di oggi sulla mancata voglia di vincere hanno un suono sinistro per l’ analogia con quelle dell’anno scorso.
Continuità negativa
Semplice suggestione da tifosi amareggiati solo perché le parole vengono dallo stesso protagonista? Può darsi.
Ma quello che lascia basiti è la continuità nel perdere il controllo alle prime avversità, problema che la prima parte della stagione la squadra di Spalletti sembrava aver superato. Alla prima difficoltà cade l’intero edificio, senza che nulla sia ancora perso. L’anno scorso forse le distanze dal quarto posto potevano far pensare all’impossibilità di raggiungerlo, Ma quest’ anno? Manca la voglia di vincere alla terza di ritorno? Perché? Perché sono otto partite che non vinciamo? La risposta di uomini veri con gli attributi al posto giusto dovrebbe essere esattamente quella contraria. Il (poco) talento a disposizione dei singoli non evapora in 20 giorni, ed è comunque con quel (poco) talento che l’Inter aveva raggiunto la vetta della classifica pareggiando a Napoli e Torino, vincendo all’Olimpico e nel derby. Si diceva che la forza dell’Inter era la capacità di sacrificio, la ritrovata autostima.
Fragilità psicologica? Perché?
Oggi pare che allenatore e squadra si nascondano ancora dietro questo fantasma rispuntato all’improvviso della fragilità psicologica. Se tutti i giocatori fossero come Skriniar il discorso potrebbe pure reggere. Milan ha poco più di un anno di serie A alle spalle, qualche decina di partite, non di più, Eppure il suo rendimento è sotto gli occhi di tutti. Gli altri invece hanno centinaia di partite di campionato e di nazionale sul groppone, anni ed anni di esperienza di calcio italiano o europeo, una prima parte di campionato giocata alla grande. Per giocatori con queste caratteristiche credere alla caduta di autostima è difficile, davvero difficile. E allora le spiegazioni di questo periodo così negativo possono/devono essere ricercate anche altrove. Magari anche nello spogliatoio.
Vietato mollare
I tifosi non hanno materiale per saperne di più. Loro sanno solo che non si molla un centimetro fino all’ultimo minuito dell’ultima partita, sanno che quei signori che in mutande tirano calci ad un pallone prendono milioni di euro e già questo dovrebbe essere sufficiente a rimpolpare la loro autostima. Credono che il quarto posto sia alla portata di questa squadra, tanto più se il mercato porterà ancora qualche altra novità.
Nessuno è autorizzato ad abbassare la guardia. Nessuno.