….ripartire da Inter-Chievo
Per la legge dei grandi numeri, una sequenza è sempre destinata ad esaurirsi, e quella che ha inanellato l’Inter dopo la vittoria con il Chievo è già anomala per durata. I sei risultati senza vittorie vengono dopo un girone di andata imprevedibile e insperato, in antitesi proprio con l’ultima sequenza negativa. Tra tutti i fattori che concorrono all’esito di un campionato, occorre osservare che anche le fatalità, il caso e l’imponderabile hanno sempre il loro posto. Nel computo finale, può accadere che in un torneo sostanzialmente equilibrato, vinca non il migliore in assoluto, ma quello che potrebbe aver goduto di qualcosa “extra”. Che potrebbe essere un autogol, un rimpallo casuale e fortunato, un errore arbitrale, uno scivolone fatale di un difensore avversario. Se però una squadra subisce una sequenza ravvicinata di episodi sfavorevoli, facilmente può perdere autostima, convinzione e quindi posizioni in classifica.
La fiamma non è spenta…
Analizzando questa sequenza appannata dell’Inter, emergono sia problemi che positività, da queste urge ritrovare una sequenza positiva. Dopo la vendemmia con i gialloblu, amara sorpresa in casa con l’Udinese, 1-3 dopo aver dominato tutto il primo tempo. Che a giudizio diffuso, avrebbe potuto chiudersi con 2-3 reti di vantaggio dell’Inter, ma poi qualcosa è andato storto. A questo stop è poi seguito un’altro, a Sassuolo, e nel mezzo quella strana qualificazione col Pordenone, poi l’eliminazione dalla Tim Cup ad opera dei disastrati cugini. Ma registriamo anche qualche dato di fatto significativo, marcatore di una stagione che in ogni caso non potrà non essere migliore delle precedenti. Ad esempio, ha un certo peso il fatto che finora non abbiamo perso nessun confronto diretto, a partire dagli incontri di andata tutti in trasferta. Napoli, Juventus, vittoria col Milan nel derby, Roma battuta all’Olimpico e pareggio a S.Siro, con il bottino di 4 punti su 6, infine pari con la Lazio. Tra le prime, a far gol all’Inter è stata solamente la Roma, che però è rimasta dietro. Quindi possiamo pensare che la fiamma della vittoria non sia spenta, ma anzi sia dietro l’angolo.
Spal, spallate da Spalletti
Domenica a pranzo, occhio alla TV da Ferrara, dove il mister Luciano dovrà trovare modo di caricare a molla ogni sua pedina. Senza giustamente perdersi nelle proiezioni future sulla formazione, che dovrà presto includere i nuovi arrivi, servirà concentrarsi su quei 3 punti. Quelli che da Ferrara dovranno viaggiare verso Milano, senza se e senza ma, risolvendo dall’interno i quesiti posti dalle ultime prestazioni. Solo dopo, si potrà riprendere a tracciare un nuovo identikit che dovrebbe raffigurare una squadra più razionale, più offensiva e meglio organizzata con i nuovi inserimenti. In attesa di Rafinha, iniziare a dare qualche chance con minutaggio a Lisandro Lopez, rinviando ogni illazione su Pastore a fra qualche giorno, fine mercato. Torniamo a far correre D’Ambrosio, sperando sia come prima dell’infortunio, e non dimentichiamo un Nagatomo che potrebbe ancora dare qualcosa, come Cancelo, che è meglio rimanga. Ma per ora è essenziale che a Ferrara si veda una Spal presa a spal-late da quelli di Spal-letti…