Mercato Inter | Doveva essere la giornata nerazzurra. Per noi solo il nero, l’azzurro rimane a Parigi
L’ultimo giorno di mercato
Mercato Inter | Ultimo giorno di mercato: mi sveglio un po’ con la sensazione che avevo bambino la mattina di Natale. Con la gioia è l’ansia di aprire i regali? No. Direi più con la consapevolezza che, in effetti, Babbo Natale non esiste. Ho dormito poco stanotte. La notte è quel posto meraviglioso dove posso smettere i panni dell’aspirante giornalista e vestire quelli del tifoso. Mi cominciano a girare in testa tante domande. Ad esempio. Prenderemo Pastore? Perché mandare via Yuto che fa spogliatoio? Gnoukoury che fine ha fatto? Certo un come Podolsky ora ci farebbe comodo, ma Centofanti era un terzino o una figura mitologica? Chiaramente non sono lucido. Succede quando passi nottate a cercare di capire cosa succede in questo mercato.
Mi alzo. Prendo il caffè. Inizio a leggere i siti internet. Mi rendo conto di quanto certi giorni, certe date siano segnate dal destino. Questa notte è morto Azeglio Vicini, commissario tecnico della nazionale di Italia ’90, il Ct delle notti magiche. Lo stesso giorno, tra l’altro, in cui iniziò il suo viaggio verso un’altra dimensione un altro grande allenatore, che andò però in contro ad un destino crudele: Arpad Weisz. Contemplo questa ciclicità della vita ed il destino di alcune date, finchè non arrivo alla pagina del mercato.
Leggo di tutto e di più. Non si capisce nulla di chi o cosa arrivi all’Inter. I giornali continuano “a menarla” sulla storia del post di Icardi nonostante le 300 smentite. Prendo il caffè. Inizio a essere un pò nervoso. Accendo la tv. Il televisore è rimasto su Rai 1 dove c’è la “Prova del Cuoco”. La voce della signora che grida “Antonellinaaaaa…” mi fa venire voglia di dare un pugno a chiunque… Sono sempre più nervoso. Apro i social e vedo la pagina di Calciatori Brutti che riporta la top 11 degli acquisti flop dell’Inter.
Esplodo.
Divento più nervoso di Willy il Coyote dopo aver preso in faccia l’ennesimo missile acme nel tentativo di acciuffare Past… ah no scusate, Be Beep.
Questo pazzo gioco chiamato Mercato
Accendo il pc. Sono ancora un po’ assonnato e di certo i collegamenti di Marco Nosotti non aiutano. Tant’è. Comincio a cercare notizie con una sorta di paura mista ad eccitazione. Le aspettative, a volte, ingannano. Cerco di non crearle nè a me, nè ai (quattro gatti di) lettori. Inizia il circo del mercato. Ognuno dice la sua. Sembra di vivere dentro un video dei Village People. Sabatini vestito da indiano fa la danza del dollaro a Suning e Ausilio cupo e triste che ripete per darsi coraggio “La squadra è difficilmente migliorabile”. Arrivano le prime notizie. Pastore salta. Vabbè, magari non è vero. La notizia, però, comincia a rincorrersi e sicuramente c’è qualcosa di vero. Poi la tegola: si infortuna Icardi. Lo stupore si mischia alla depressione. Tra mercato e ko del capitano c’è, però, ancora un un barlume di speranza. E’ l’audio che mi invia Matteo.
Lo apro con gioia perché sono sicuro che il contenuto sia in qualche modo rassicurante. “Ma secondo te, visto l’infortunio di Icardi e la situazione di calciomercato, assumo del cianuro o mi taglio la femorale?”. Le previsioni, quelle belle. Rispondo con garbo: “Il cianuro blocca la catena degli elettroni nei citocromi, è molto veloce”. Mentre la speranza lascia spazio alla consapevolezza che sarà una giornata nera, immagino la faccia di uno stordito Matteo dopo la parola citocromo.
Siamo l’Inter, non scordiamolo mai
Inizio il viaggio all’interno dei social per vedere che aria tira tra i lettori. In effetti la rabbia è l’emozione che prevale. Nel frattempo l’affare Pastore è definitiavamete saltato e da ogni account diverso escono fuori nomi, alcuni anche inventati, sui cui l’Inter sarebbe piombata dopo il mancato arrivo del Flaco. Nel frattempo comincio a perdere di lucidità emotiva, come quando mi chiedono di riportare una dichiarazione di Mario Giunta di Sky e dico “Claudio Giunta?”, che dovrebbe essere un idraulico di Pistoia. No, il vero nome è Mario Giuinta dice Matteo, in preda al delirio come me. Il punto di rottura della giornata avviene quando esce una news sulla Gazzetta “bocca della verità” dello Sport. “La sensazione è che il mercato di gennaio dell’Inter possa essersi concluso con Lisandro Lopez e Rafinha”.
E’ tutto un delirio. Nomi a destra e a manca. Tifosi incazzati come cinghiali contro Suning e l’infortunio di Icardi a condire il tutto. E’ una giornata nera, forse la più nera da quando Suning è a capo dell’Inter. Il mercato non è chiuso, chiaro, ma la sensazione è che in questo momento non ci siano grandi margini di manovra. Si parlava di una “sabatinata”, ieri sera, e in effetti lo speriamo tutti.
Nel frattempo si palesa l’idea Pinamonti al Sassuolo e riparte la speranza, Pinamonti definitivo potrebbe sbloccare Pastore. Ah si? Mi prendo una licenza poetica rivisitando una delle più celebri frasi del Trono di Spade: “Al gioco del mercato o si vince o si muore”. In questo momento la situazione è più nebulosa dell’aura di fumo che circonda Sabatini, che probabilmente è già al nono pacchetto da stamattina. Se arriverà qualcuno di qui a fine mercato non possiamo dirlo con certezza, anche se prevale una senzazione abbasta negativa. Quello che posso dire è questo… Nella mia vita ho provato a fare tante cose: il medico, il giornalista, l’altleta, il politico ma nulla di tutto ciò mi ha preparato ad affrontare il mondo come tifare Inter. Buon fine mercato.