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Crisi Inter: cari interisti, abbracciamoci forte e speriamo che…

Indice dei contenuti

1 Crisi Inter: la squadra non lotta più2 Ritrovare la propria dimensione3 Crisi Inter nello spogliatoio prima che in campo4 La soluzione alla crisi InterCrisi Inter: la squadra non lotta più

Se siete interisti, “Crisi Inter” sono le parole che più avete letto nelle ultime settimane: vi rimbomba nella testa. Anche sabato sera, contro il Crotone, l’Inter ha mancato l’appuntamento con la vittoria. I fantasmi del mercato sono stati accantonati. Devono essere accantonati. Il campo è l’unica cosa che conta: lì si decide se una stagione è fallimentare oppure no; lì bisogna fare la differenza; lì bisogna lottare da squadra.

L’Inter di questa stagione – come sottolineato anche da Spalletti – non ha mai impressionato per il bel gioco; e non ha mai disputato partite tecnicamente esaltanti. Ma ha lottato. Ha giocato da squadra. “Avevi sempre la sensazione che prima o poi si sarebbe resa pericolosa”, dice Bergomi. E questo, unito alla solidità difensiva – ad oggi, unico elemento di continuità con l’ottimo inizio di stagione – ha portato l’Inter dove è ora: in linea con gli obiettivi fissati ad inizio stagione.

Ritrovare la propria dimensione

L’ottimo inizio di stagione aveva illuso molti. Spalletti stesso, volendo caricare e stimolare i suoi, aveva detto: “Ci siamo anche noi”. Ma poi il muro di certezze è iniziato a sgretolarsi. Dopo aver contenuto Napoli e Juve, l’occasione concessa dal tecnico toscano alle “seconde linee” in Coppa Italia, contro il Pordenone, ha segnato l’inizio della crisi.

Le schermaglie social tra Icardi, Perisic e Brozovic raccontano di uno spogliatoio non serenissimo. Ma sarebbero chiacchiere da bar se l’Inter fosse riuscita a portare a casa i 3 punti contro il Crotone del grande ex Walter Zenga. Quello che conta è il campo. Ed è guardando il campo che non si può fare a meno di notare che qualcosa non va.

Crisi Inter nello spogliatoio prima che in campo

Dando ormai per appurato l’eccessivo nervosismo di Brozovic – ricordo l’infortunio per il calcio dato ad un gradino dello Stadium, lo scorso anno – sono rimasto allibito dal nervosismo di Perisic nei confronti di Eder. Il croato, dopo aver messo in mezzo l’ennesimo cross a casaccio della sua carriera, ha mandato a quel paese l’italo-brasiliano. Si, Perisic crossa a casaccio, quasi sempre a testa bassa. Il che la dice lunga sulle abilità di Icardi di farsi trovare dove arriva la palla. Bisogna prenderne atto.

Appurato che i limiti tecnici c’erano e ci sono, l’unica possibilità che ha l’Inter per uscire dalla crisi è ricominciare a giocare da squadra. Perché nemmeno l’alibi dell’ambiente avverso regge: San Siro è stato strepitoso sabato sera. Ha incitato la squadra fino all’ultimo.

La soluzione alla crisi Inter

Il barlume di speranza l’ho acceso Eder, sabato sera. Non per la prestazione in campo, sebbene il vice Icardi non pecchi mai di impegno. Ma per quanto dichiarato nel post: “Abbiamo parlato nello spogliatoio a fine partita, è un momento cosi, in cui le cose non girano nel verso giusto. Da questa situazione si esce soltanto con il lavoro quotidiano e restando tutti uniti”. Non ci resta che sperare che ritorni il sereno nello spogliatoio , per evitare l’ennesima delusione, per evitare l’ennesima stagione fallimentare.