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Giù le mani dall’Inter e da mister Spalletti

Dalle indiscrezioni Corsera niente di nuovo

Inter: e così succede di nuovo.
I tifosi nerazzurri ci sono abituati ma la pervicacia con cui si cerca quasi quotidianamente di mettere la bomba in Corso Vittorio Emanuele lascia basiti. Oggi è stata la volta del Corriere della Sera impegnarsi su questo fronte, riportando le parole che Spalletti avrebbe detto ad un gruppetto di tifosi giallorossi dopo la partita con la Roma.
Parole che, anche se fossero state pronunciate, non esprimerebbero alcunchè di sconosciuto o di clamoroso. Niente di più di quello che il mister di Certaldo va ripetendo da mesi a proposito delle difficoltà della squadra e di quelle di Suning nel fare mercato. Ma l’informalità dell’occasione, il fatto che Spalletti abbia espresso un riferimento a Totti ed alla situazione della Roma paragonata a quella dell’Inter, il fatto che si esprima con qualche termine toscano non proprio da educande, vengono utilizzati per creare uno scenario di polemiche inesistenti di Spalletti verso la società.

La replica di Spalletti

Tant’ è che in serata il mister è costretto a parlare per chiudere la vicenda con parole estremamente significative.
Detta così quella di Suning potrebbe anche riguardare il fatto che noi abbiamo degli obblighi, dei riferimenti, dei paletti a cui attenersi. Io ho sempre detto questa cosa qui. Se poi c’è la volontà ad attaccare me e a far del male a me da parte del Corriere della Sera ne prendo atto. Ma mettere un virgolettato su presunte cose che avrei detto fuori da un ristorante diventa poi una cosa pericolosa per tutti perché vuol dire che vale tutto…Questa cosa mi sembra un po’ strana. Il Corriere della Sera è un giornale di Milano, ha tutti i professionisti che sono con noi e che vengono in conferenza stampa. Io questo giornalista di Torino non lo conosco. Fa un articolo così. Rimango un po’ sorpreso, ma ne prendo atto sul fatto che c’è un voler far male e poi si va avanti lo stesso”. Dunque per Spalletti c’è la volontà evidente del Corriere di danneggiare lui e, come logica conseguenza, tutto l’ambiente nerazzurro.

Cui prodest ?

Chiedersi a chi giovi tutto ciò è naturale. L’Inter di queste ultime settimane non fa troppa paura sul campo, anzi casomai è il contrario. E’ ormai lontana dalla lotta scudetto, si tiene agganciata a quella per il quarto posto più per demeriti degli altri che per meriti propri. Ma la corsa alla Champions e, soprattutto, ai soldi che arrivano dalla qualificazione alla massima competizione europea fanno gola a molti. Società che in questo momento stanno sopra anche sotto di noi in classifica. Il rumore dei nemici insomma non è sempre lo stesso ma potrebbe essere la risposta giusta anche questa questa volta. Così come non è da escludere che indebolire l’Inter prema molto a chi ha interesse a destabilizzare una proprietà ancora giovane sullo scenario calcistico italiano e continentale, un gruppo industriale che per ora ha visto le proprie capacità di investimento limitate dal FFP. Tutti scenari che potremo meglio definire solo nei prossimi mesi. Negli ambienti dove regna unità di intenti di solito gli attacchi violenti servono solo a rafforzare la coesione del gruppo. C’è solo da augurarsi che sia così anche in questo caso.