Lamela: “A giugno all’Inter? Quando gioco penso a dove…”
L’ex fantasista della Roma ha parlato alla Gazzetta dello Sport
In una lunga intervista, rilasciata ai colleghi della Gazzetta dello Sport, Erik Lamela ha parlato dell’imminente sfida del suo Tottenham contro la Juventus in Champions e del suo futuro.
“Io sono ottimista. Penso che possiamo farcela. Alla fine possono essere i dettagli a decidere chi passerà il turno. La Juventus è fortissima, ha giocato due finali Champions nelle ultime tre stagioni, ma anche noi siamo forti. Il 2-2 di Liverpool può darci una spinta in più”.
I problemi dell’argentino
“Ho avuto problemi alle anche. I medici hanno detto che erano anomalie congenite, che mi portavo dietro dalla nascita. Con il calcio la situazione è peggiorata e sono stato costretto a fermarmi. Ho cercato di evitare le operazioni con la fisioterapia e mi sono affidato ad un fisioterapista di assoluta fiducia, Damiano Stefanini. Lavora a Roma e per questo motivo sono tornato in Italia qualche mese. La situazione è migliorata, ma non è bastato. A quel punto, ho dovuto accettare la realtà degli interventi chirurgici: ben due, non uno. Dopo è iniziato un lungo percorso di rieducazione, fino al ritorno in campo. Ora sto bene”.
Futuro in Italia?
Tante squadre lo hanno cercato, ma tra queste non c’è la Juventus: “Non c’è mai stato niente. L’Inter? Io quando gioco penso a dove sto e al Tottenham mi trovo benissimo. In questi 5 anni si è creato un bel gruppo. La squadra è in ascesa e vivo in una città che adoro come Londra. Quanto è stato importante Pochettino in queste stagioni? È argentino e può capire quanto non sia facile per un ragazzo che viene da lontano ambientarsi in un Paese con una cultura differente dalla nostra. Io all’inizio ho avuto molti problemi: lingua, infortuni, calcio diverso. Dopo il primo anno, molte persone mi dissero ‘Erik cambia, lascia l’Inghilterra’. Io non ho voluto mollare. Per me questa era una sfida. Se sto ancora qui, ci ho visto giusto”.
Chiusura sulla Roma: “E’ stato il mio primo club all’estero. A Roma mi sono sentito bene, posso dire solo questo”.