Genoa, LAXALT si vendica della VAR
Stasera, ieri per chi legge, posticipo del quarto turno dopo il giro di boa. Lazio – Genoa, chi si aspettava di vedere il grifone cadere sotto i colpi di Anderson e Immobile (assente Milinkovic S.), rimane con gli occhi sbarrati, specie se di fede nerazzurra. Finale a sorpresa ma non più di tanto, perchè il Genoa era già passato sul 1-2 con un gol di Laxalt pochi minuti prima. Convalidato ma poi revocato dall’intervento del VAR per un tocco di braccio dell’ex interista, che però in realtà è parso involontario per via di un rimbalzo sul petto, su tentativo di ribattuta di un difensore laziale. Ma Laxalt si vendica sul finale, battendo di testa Strakosha e regalando la vittoria ai liguri. Un grazioso omaggio anche all’Inter (tra l’altro di 2 ex come Laxalt e Pandev, uno degli eroi del triplete), che in simili circostanze dovrebbe ringraziare sul campo per una strizzatina d’occhio della buona sorte.
Ora, continuità e punti per il traguardo Europa
Un incentivo a non perdersi d’animo e tornare a credere ad un piazzamento minimo in zona Europa, se non proprio Champions. La Lazio cede 2 punti su 3 di vantaggio ad un’Inter che, pur con due deludenti ultimi pareggi, torna ad un solo punto dai biancocelesti. E sarebbe davvero da polli, per la squadra di Spalletti, non guardarsi allo specchio e non riconoscersi almeno in parte in quella capoclassifica di inizio Dicembre. Segnali di una possibilità concreta di piazzamento, perchè aldilà delle due in testa, nessuna mostra sufficiente continuità per garantirsi il terzo posto. La Roma, vincente di misura sul Verona, accorcia sui nerazzurri ma rimane quinta, la Lazio mostra qualche cedimento nelle certezze dopo la sconfitta col Milan a S.Siro e quella di stasera (ieri). Dell’Inter, sappiamo…! Ma prendiamo atto di 2 sconfitte contro le 5 a testa di Lazio e Roma, che hanno segnato di più, mentre l’Inter ha la quarta difesa meno battuta, un solo gol al passivo più della Roma.
La vera Inter si tolga la maschera
Tenuto conto delle potenzialità, l’Inter di oggi non è quella vera, come probabilmente non lo era quella del girone di andata. Sarebbe sufficiente una stabilità intermedia tra le due versioni, fin dai prossimi incontri sulla carta non certo proibitivi, per avere ottime chances sul quarto posto. A Spalletti, ma in primo luogo ai giocatori, il compito di rispondere sul campo, a muso duro, alle critiche in buona parte meritate su quest’ultima fase di campionato. Possibile che in giocatori ambiti da squadre come Real, Chelsea e M.U. non rimanga briciolo di orgoglio che giustifichi certe loro dichiarate ambizioni? Dunque sgobbare, bando alle guerriglie e ai musi lunghi, da Spalletti alla panchina. Chi pensa di avere attributi per dimostrare di non essere una pippa, li usi e si rivedrà una squadra più riconoscibile e degna di quelle maglie.