Eurosport commenta la vicenda Spalletti
“ Spalletti è solo l’ultima vittima di una serie di allenatori che si sono sentiti abbandonati dalla società che avrebbe dovuto tutelarli.
Tocca sempre all’allenatore difendersi mentre ai vertici del club tutto tace. Nessun dirigente ci mette la faccia, lo scollamento tra la base milanese e la proprietà cinese sconfina nel silenzio-assenso qualunque cosa succeda. Il tecnico deve quindi avere la pellaccia dura e dimostrarsi più forte degli spifferi. Non a caso chi ha vinto con i colori nerazzurri ha sempre dimostrato una personalità fuori dal comune dovendo anche colmare le lacune societarie”.
È un duro ma puntuale affresco quello disegnato da Alessandro Dinoia su Eurosport. Il giornalista, nei giorni più difficili della gestione del tecnico di Certaldo, complice anche l’esclusiva del Corriere della Sera, ricorda come “l’obiettivo di inizio stagione, però, era il ritorno in Champions League e dati alla mano è ancora assolutamente alla portata. Si ritorna così al vizio atavico: l’autolesionismo, il catastrofismo immediato, il masochismo ricorrente. Chi si esaltava all’idea dello Scudetto a inizio dicembre ora – rimarca il giornalista di Eurosport – è pronto a celebrare un funerale senza morto. In fondo l’equilibrio non piace a nessuno: è molto più appassionante il bipolarismo”.
La partita con il Bologna, come abbiamo già più volte sottolineato, potrebbe essere il primo antidoto al veleno che, poco alla volta, sta spegnendo l’Inter. Com’era successo con Mancini. Com’era successo con Pioli. Com’è sempre successo dopo Mourinho.
Di Matteo Gardelli