Gabigol, una montagna di soldi
Gabigol è tornato in Brasile, con un respiro di sollievo di quasi tutti i tifosi nerazzurri che temevano di vederlo ricomparire alla Pinetina causa mancanza di acquirenti anche in periodi di saldi invernali. Niente di personale, ma il ragazzo ce l’ha messa tutta per non meritarsi l’affetto della gente. Quanto tempo è passato dalla mega-fantastica presentazione di quello che doveva essere l’erede di Ronaldo. Neanche poi tanto, poco più di 18 mesi. E diciamo che almeno 15 li abbiamo passati a rimpiangere l’altro Gabriel (Jesus) e la montagna di soldi pagata al Santos (circa 30 mln), più commissioni agli agenti (oltre 3 mln), più stipendio principesco (oltre 5 mln lordi/anno per cinque anni). Un botto di quattrini che sarebbero serviti come il pane nello scorso mercato estivo o nell’ultima finestra di gennaio.
Ma c’è sempre chi sta peggio
Ma il latte è versato, inutile continuare a lamentarsi. Bisognerebbe far piangere una volta tanto chi lo portò a Milano, che non è Piero Ausilio ma quel signore anglo iraniano con il nome di un’automobile e il cognome che per scriverlo ci vuole un giorno di ferie, cui Thohir e Zhang affidarono il mercato nell’estate del 2016. Ma gli interisti sono gente pacifica, anche perché ormai esausti dalle vicende sopportate in questi ultimi sette anni. Quante critiche e quanti sberleffi è costato all’Inter questo ragazzo. Però… nel calcio, come nella vita, basta guardarsi intorno e ci si accorge che c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi.
Andrè Silva, “gioiello” rossonero
L’altra sponda di Milano pare infatti altrettanto “felice” dell’ingaggio di Andrè Silva, “un gioiello” come lo definì Fassone il giorno della presentazione. Sappiamo tutti che Bulgari, Tiffany o Cartier nelle loro bouitique mettono in mostra parure e solitari anche di costi ben più rilevanti. Ma andare a scovare una gemma del genere in Portogallo, da quasi 40 mln di costo per il cartellino e circa 4 mln di ingaggio lordi/anno non è affare da tutti. Fassone e Mirabelli ci sono riusciti ed oggi Cristiano Ruiu, una delle penne di punta del tifo rossonero, su Spazio Milan li ringrazia così: ”è paradossale che Gattuso sia costretto a far giocare André Silva per dimostrare a tutti che il ragazzo è palesemente inadeguato al campionato italiano. Resta da chiedersi perché l’abbiano preso, e per giunta a 42 milioni. Ma nessuno stavolta indaga su “chi ce l’ha portato”.
Mal comune mezzo gaudio? Almeno Barbosa una volta l’aveva buttata dentro. Bisognava ingegnarsi per metterla fuori, ma a Milano in questi periodi può succedere anche di peggio.