Tre indizi fanno una prova. Cambiamento radicale in vista per Spalletti?
Spalletti lascia intendere che possa avvenire un cambiamento radicale
La vittoria di oggi contro il Bologna segna il ritorno dell’inter ai tre punti, e il rande artefice di questo, oltre a Karamoh che si è preso la scena, sembra essere Luciano Spalletti.
Il tecnico ha saputo infatti trovare il bandolo della matassa e invertire una rotta che rischiava di diventare irreversibile, soprattutto sotto l’aspetto psicologico.
E ci è riuscito grazie ad un mini stravolgimento tattico.
Ad inizio gara infatti è sembrato vedere una sorta di centrocampo a rombo, con Brozovic dietro le due punte e Perisic mezzala.
Nel corso della gara poi si è tornati al solito 4-2-3-1, ma l’Inter più pimpante probabilmente si è vista con le due punte.
Ebbene sembrano esserci diversi indizi che porterebbero a sostenere che Spalletti abbia in mente di cambiare in maniera definitiva il sistema di gioco.
Quello visto in precedenza infatti, come ampiamente noto, non garantiva una soddisfacente varietà nelle soluzioni offensive.
Indizi
Il primo indizio potrebbe essere proprio questo: i numeri dicono che l’Inter con il 4-2-3-1 crea poco, e Icardi è apparso troppo isolato.
Con un altro attaccante al suo fianco invece il capitano potrebbe ricevere un maggior numero di palloni giocabili.
E le statistiche che riguardano il tasso di conversione di palloni giocabili in gol dello stesso Icardi suggeriscono che questo è un bene.
Il secondo indizio viene dal recente mercato.
Non sono stati trattati esterni offensivi, e questa scelta è apparsa inspiegabile in virtù del rendimento del duo Candreva-Perisic.
Rafinha, visti i recenti impieghi, è stato scelto per giocare mezzala di centrocampo.
Infine un giocatore che è stato a lungo seguito è stato Sturridge, una seconda punta di difficile collocazione in un 4-2-3-1.
E anche la scela di non lasciar partire Eder va in questa direzione.
Infine l’ultimo indizio viene proprio dalla parole dell’allenatore nel post-partita di oggi, dove Spalletti ha apertamente dichiarato di essere intenzionato a schierare Perisic come mezzala anche in futuro.
Nelle interviste ha infatti apertamente sancito che “potrebbe essere il suo ruolo futuro”.
Sembra quindi che si vada verso un 4-3-1-2.
Così facendo è inevitabile che a risentirne sarebbero proprio gli esterni, ossia Candreva e Perisic, che dovranno necessariamente abituarsi ad un cambio di ruolo.
E l’ultimo a rinunciare alle ali per virare sul rombo, non per dire nulla, fu Mourinho nella sua prima stagione nerazzurra, quando Quaresma e Mancini non offrivano garanzie.