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Inter, Rafinha… Quando la provenienza si dice garante

Il brasiliano è già leader

Rafael Alcântara do Nascimento, meglio noto come Rafinha, anzi come il fratello ti Thiago Alcantara del Bayern Monaco. Classe 93, mancino e duttilità in campo. Canterano già all’età di dodici anni. Il Barcellona lo forma e gli regala l’esordio in Champions quando è appena diciottenne. Tante aspettative ma i muscoli di cristallo lo costringono allo stop troppo spesso. Cosi l’Inter, dopo una trattativa asfissiante lo ingaggia nel mercato invernale. Prestito con diritto di riscatto fissato a 35 milioni di euro più eventuali 3 di bonus, se verrà raggiunta la qualificazione in Champions. Spalletti gli concede l’esordio contro la Spal quando il tempo è quasi scaduto. Il brasiliano subentra, poi,contro il Crotone e dimostra di appartenere ad una categoria superiore. Movimenti, tecnica nel gestire palla e nel seguire le azioni confermano la provenienza. La mentalità e la capacità di pensiero sono totalmente frutto della “Cantera”.

La forma fisica è da migliorare ma di questo ne sono tutti consapevoli. Nel successo contro il Bologna,il neo-interista gioca poco più di mezz’ora ma illumina e garantisce giocate di alto livello. Personalità, consigli ai compagni su come gestirsi in campo e tante idee. Il mercato di Sabatini è stato criticato, ma per cambiare idea non è mai troppo tardi. Insomma, se il fato sarà benevolo e non riserverà a Rafinha ennesimi infortuni, ci sarà da divertirsi.  Un altro canterano è diventato il capitano nerazzurro a suon di gol. Mauro Icardi e Rafinha hanno la stessa età e all’attaccante argentino mancava giusto un piccolo sostegno per aggiornare le proprie statistiche e rientrare nell’Europa che conta. I segnali sembrano positivi e la provenienza, ormai,dovrebbe dire tutto.