Lautaro Martinez, un occhio di riguardo al Racing
Mario Martinez, papà di Lautaro, ha parlato con gli inviati di “Olè”. Queste le sue parole sul trasferimento del figlio in nerazzurro:
“La cifra del suo passaggio all’Inter? Fino a sei mesi nessuno poteva immaginare questi numeri. Lautaro non si fa condizionare dal denaro, non pensa ai soldi, per questo rifiutò l’offerta del Real Madrid prima di firmare il primo contratto con il Racing. Se avesse voluto, avrebbe potuto attivare la clausola rescissoria e sarebbe andato via per pochi soldi. Ma aveva sempre detto che il Racing doveva guadagnare più della clausola dalla sua cessione. Spero che questa operazione si concluda nel modo migliore per tutti“.
Il Racing ci ha visto lungo
“Il Racing ci ha aperto le porte quando mio figlio non era nessuno a livello nazionale, anche se era molto conosciuto a livello locale. Lo hanno visto appena 10 minuti e hanno deciso subito di scommettere su di lui. I suoi sforzi ora stanno dando i suoi frutti. Se lo vedo al Mondiale? Come padre e suo primo tifoso, certo che sì. Ma sappiamo che parte in seconda fila perché non ha un percorso internazionale, inoltre compete con attaccanti di livello mondiale. Dipenderà da lui, come ha detto Sampaoli.”
Nessuna emozione davanti a Sampaoli ed Ausilio
“In quella partita contro l’Huracan, quando fece tre gol davanti al ct, ha dimostrato che ha voglia di provarci. Qualunque altro giocatore di 20 anni, sapendo che in tribuna c’erano il ct dell’Argentina e i rappresentanti dell’Inter , non avrebbe giocato in quel modo, si sarebbe fatto tradire dall’emozione. Ma lui ha giocato come sempre, come giocava nelle categorie inferiori, con la stessa voglia e concentrazione. Tevez, in merito a Lautaro, ha detto che al Mondiale servono uomini di esperienza? Preferisco concentrarmi sugli elogi, come quando ha detto che Lautaro era il giocatore del momento del calcio argentino. Quando ci sono critiche cattive, non mi interessano. Queste cose non fanno bene, ma io so come è fatto mio figlio e quindi sono tranquillo”.
Fonte: Olè