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(GdS) Suning, tifosi in rivolta e dirigenti scontenti. I clamorosi dettagli

Suning, dirigenti interisti neri

Suning ha sempre promesso grandi cose dal giorno del suo insediamento all’Inter. Ad oggi, poche promesse sono state realizzate. Inevitabile quindi che l’ambiente iniziasse ad avvertire una sorta di malumore nei confronti di una proprietà così lontana e così indifferente dai/ai bisogni e problemi della squadra. La cosa però che suscita più scalpore è che persino i dirigenti nerazzurri stanno cominiciando a “storcere il naso” dinanzi agli scellerati comportamenti della famiglia Zhang. Lo rivela l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: “Il coordinatore dell’area tecnica di Suning Sports Group Walter Sabatini e il direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio, pur in regime di ristrettezze, erano riusciti a individuare e a bloccare soluzioni tecniche di un certo peso, tutte bocciate però. Obiettivamente clamorosi gli stop ai prestiti di Ramires e Texeira, giocatori del club gemello Jiangsu. Poco lungimirante poi il mancato investimento per l’asso argentino Javier Pastore. «Così in Champions League non si va», l’allarme lanciato con forza varie volte dai due uomini mercato nerazzurri. Evidentemente per Zhang e i suoi consiglieri più vicini la rosa andava bene così”. Il tempo sta dimostrando che si tratta di un chiaro errore di valutazione.

I tifosi in rivolta

Suning dovrà fare i conti, non solo con i dirigenti, anche e soprattutto con i tifosi. Il legame tra proprietà e tifoseria ormai è spezzato. Il perché lo spiega la Gazzetta dello Sport: “La Milano nerazzurra ha l’impressione di essere piuttosto in basso nelle gerarchie aziendali di Suning. Una proprietà lontanissima fisicamente: l’ultima volta di Zhang Jindong a Milano risale al 18 settembre 2016, in occasione di Inter-Juventus 2-1. Certo, il figlio Steven fa base a Milano, ma di fatto non è ancora sbocciato come dirigente credibile”. Situazione completamente diversa rispetto alle altre big del nostro campionato. Ognuna di esse, infatti, è rappresentata da un uomo forte in grado di assmersi responsabilità e di strigliare l’ambiente. L’Inter non ha una figura di questo tipo.