Inter: la Primavera sa soffrire, standing ovation almeno per loro

Primavera a testa altissima

La Primavera di Vecchi esce a testa altissima dall’ottavo di finale di Youth League perso a Manchester con i coetanei del City. La lotteria dei rigori punisce i ragazzi di Vecchi che hanno avuto due tiri dal dischetto per chiudere i conti a loro favore, ma Zaniolo prima e Lombardoni poi non hanno avuto la freddezza necessaria per battere il portiere avversario. Un finale così lascia l’amaro in bocca ma resta l’orgoglio di una grande prova dei giovani nerazzurri.
In casa di uno dei gruppi giovanili più forti d’Europa, i ragazzi non hanno mai mollato il sogno di tornare a Milano con il quarto di finale in tasca. Dopo il gol di Emmers nessuno ha pensato di avere la partita in tasca. Così come dopo il rigore, alquanto generoso, da cui è arrivato il pareggio inglese, nessuno si è fatto prendere dall’angoscia di non farcela. Hanno lottato su ogni palla, si sono creati quelle poche occasioni che fin dall’inizio si sapeva che il City avrebbe concesso. Sarebbe ingiusto scendere nei dettagli sulle prove dei singoli.

Dekic ed Emmers super

Ci limitiamo a due, Dekic, che è stato monumentale per tutta la serata, non solo nell’epilogo dei rigori ed Emmers che, al di là del gol, si è confermato il vero leader del gruppo, ormai pronto per giocarsi una chance anche in prima squadra, visto il rendimento non propriamente brillantissimo dei “fratelli maggiori”. Hanno giocato con coraggio, con grande lucidità, con lo spirito di sacrificio necessario ad affrontare alla pari avversari del calibro del City. Capacità di dare intensità e di sofferenza , questa in tre parole la sintesi della gara dei ragazzi di Vecchi.
La vittoria ai rigori sarebbe stata la ciliegina finale di una serata memorabile. Non è arrivata, ma la Primavera nerazzurra è comunque da standing ovation. Con la speranza che i primi a balzare in piedi per l’applauso finale siano stati Spalletti e, soprattutto, tutta la sua rosa.