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Kondogbia: resti pure in Spagna e ci abbracciamo tutti

Kondogbia: parole acide per l’Inter

Geoffrey Kondogbia ha avuto parole non carine oggi nei confronti dell’Inter. Possiamo confessare al centrocampista francese che al di là di un sorriso stizzito non abbiamo perso l’appetito sulle sue parole.
L’appetito con lui lo abbiamo sacrificato abbastanza nelle domeniche in cui ci “deliziato” con le sue performance in campo, sapendo oltretutto quanto era stato pagato e quanto percepiva d’ingaggio.
Questo si che faceva chiudere la vena ai tifosi interisti, non le parole ingenue di oggi.
Resti pure dov’è Kondo, nessuno si strapperà i capelli. Resti pure in Spagna, magari prima faccia mandare a Milano dai dirigenti del Valencia lo cheque previsto dal prestito stipulato l’anno scorso.

Kondo in Spagna,  a Milano resta Cancelo

Anzi, siccome Cancelo si che ci dispiacerebbe perderlo, si affretti l’Inter a mandare due lire in Spagna per chiudere la vicenda con reciproca soddisfazione e pure con una piccola plusvalenza sul cartellino di Kondogbia. Quando si dice che a Sabatini riescono pure i miracoli.
Si goda la Spagna, la sua tranquillità, e senza mettersi le mani in tasca per cacciare i soldi come diceva nell’intervista di oggi, non ce n’è bisogno. Anzi offriamo noi il caffè a tutto il primo anello pur di saperlo felice lontano da qua.
E’ vero che l’Inter degli ultimi due anni non era un ambiente paradisiaco. E’ vero che San Siro è uno stadio difficile, è vero che la pressione era tanta.
Ma se a 25 anni un professionista pieno di grana non è capace di dimostrare il suo asserito valore, se non ha gli attributi giusti per provare a San Siro di che pasta è fatto, allora il problema è solo suo.

Come sarà ricordato

Non sentiremo la sua mancanza. Ai problemi del nostro fegato continueranno a pensarci i vari Brozovic, Gagliardini, Borja Valero e compagnia bella.
Gli annali nerazzurri non avranno bisogno di molte pagine per lui. Ricorderanno tra qualche decennio il passaggio di questo giocatore da San Siro sia per il suo costo che ne fece il terzo nerazzurro più costoso di sempre, sia per l’autogol da metà campo nell’amichevole estiva con il Chelsea, uno dei più ridicoli dei 110 anni di storia nerazzurra.
Altro non c’è da dire di lui.